Migranti, tregua con Bonaccini: i 100 sbarcati a Porto Empedocle saranno redistribuiti fra Campania e Calabria

Svolta dopo le polemiche del governatore e dei sindaci Pd

Migranti, tregua con Bonaccini: i 100 sbarcati a Porto Empedocle saranno redistribuiti fra Campania e Calabria
di Andrea Bulleri
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Martedì 22 Agosto 2023, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 07:05

Ad avere la meglio, alla fine, è stato il comune di Bologna. I cento migranti sbarcati a Porto Empedocle e inizialmente destinati alle strutture di accoglienza dell'Emilia Romagna sono stati indirizzati verso altre destinazioni. Una parte, 25, andranno al Cara di Crotone, mentre gli altri 75 verranno ospitati in Campania. Si conclude così il braccio di ferro che la Regione guidata da Stefano Bonaccini e il suo capoluogo (anch'esso amministrato da un sindaco del Pd, Matteo Lepore, spalleggiato da molti colleghi dem) avevano ingaggiato con governo e ministero dell'Interno. «Così non reggiamo», il leitmotiv arrivato nelle scorse ore dall'Emilia.

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RAMOSCELLO D'ULIVO

Al Viminale, insomma, si è preferito cercare una tregua.

Porgere un ramoscello d'ulivo, dopo la polemica che aveva coinvolto proprio gli amministratori locali del Pd. Le cui accuse sono state bollate come pretestuose da fonti di Palazzo Chigi interpellate dall'AdnKronos, che smentiscono un tavolo a breve coi sindaci: «Dire che abbiamo tagliato i fondi per l'accoglienza è una falsità assoluta». Due giorni fa erano state fonti del ministero a definire quelle stesse polemiche «surreali», dal momento che sono stati proprio i governatori di centrosinistra a rifiutare lo stato di emergenza varato dal governo. Il che osservano dal Viminale ha impedito di correre ai ripari creando nuove strutture di accoglienza con tempi e procedure accelerate.

L'impressione, però, è che la pace non sia destinata a durare. Almeno a guardare i numeri degli sbarchi, che continuano a crescere. Secondo il report pubblicato ieri dal ministero, dal primo gennaio al 21 agosto in Italia sono sbarcate 105.449 persone, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022 (quando gli arrivi via mare si erano fermati a quota 50.759). A impressionare è anche il dato sui minori non accompagnati: 1.902 soltanto nell'ultimo week-end, 12.188 dall'inizio dell'anno. Tanto che, rileva il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, «a metà agosto il numero dei ragazzi soli arrivati per via mare era lo stesso che in tutto il 2021». In tutto il 2022, invece, i minori senza tutore erano 14mila. Non è tutto. Più della metà degli ingressi totali (oltre 53mila) si sono registrati nei mesi estivi, a partire dallo scorso giugno. Il che inevitabilmente ha mandato in affanno il sistema dell'accoglienza.

A Porto Empedocle, ad esempio, ieri mattina nell'area sbarchi si contavano 675 persone. La procura di Agrigento ha disposto di trasferirne 527: 200 sono rimasti in Sicilia, tra Pozzallo, Catania e Siculiana, 50 nelle strutture del Veneto, 80 in Liguria e 50 nelle Marche. Mentre i cento inizialmente destinati all'Emilia Romagna, come detto, sono stati dirottati su Crotone e la Campania. Spostamenti resi più complicati dalla difficoltà di trovare autobus e mezzi. Tanto più che in serata nel porto di Agrigento era atteso un altro sbarco, da 500 persone. Trasferite stavolta tra Liguria, Veneto, Catania, Vibo Valentia e Lazio.

Non va meglio a Lampedusa. L'hotspot, la cui capienza sarebbe limitata in teoria a 400 posti, ieri contava 1.490 migranti, fra cui 270 minori non accompagnati (12 gli sbarchi registrati soltanto nelle ultime 48 ore, mentre nel siracusano sono stati fermati due scafisti). Per questo in mattinata è stato disposto il trasferimento dall'isola di 770 migranti: oltre 400 imbarcati su un traghetto verso Porto Empedocle, 170 su una nave militare, un altro centinaio su un secondo traghetto.

NUOVO FERMO

Intanto tra amministratori locali e governo prosegue la polemica. Con Matteo Biffoni, primo cittadino di Prato e responsabile immigrazione Anci, che invita l'esecutivo ad «ascoltare tutti i sindaci, non solo quelli del Pd». Dura la replica della Lega: «La sinistra esce allo scoperto, condivide i rischi degli arrivi incontrollati dopo che per anni ha cavalcato il mantra dell'accogliamoli tutti». Al netto dei botta e risposta, ieri è stato disposto il fermo di 20 giorni per una delle navi dell'Ong Sea Watch, l'Aurora, che nelle scorse ore ha fatto sbarcare a Lampedusa 72 migranti violando le indicazioni ricevute dal Viminale. Che prima le aveva assegnato il porto di Trapani, poi, alla replica del comandante (secondo cui l'imbarcazione non aveva carburante sufficiente), aveva chiesto di contattare le autorità di Tunisi in quanto porto più vicino.

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