L'amicizia che non ti aspetti. O almeno, a sentire lui, che non si aspetta chi non conosce il presidente del Senato Ignazio La Russa. Ha stupito molti, infatti, che tra i primi a telefonare ad Anna Paola Concia quando la sua nomina a coordinatrice del progetto "Educare alle relazioni" è saltata tra le polemiche ci sia stato proprio la seconda carica dello Stato. E invece nessuna sorpresa, spiega oggi La Russa, che con l'attivista Lgbt ed ex parlamentare dem coltiva da tempo un rapporto personale.
«Mi disegnano così»
«Chi dice a sorpresa è perché non mi conosce - osserva l'esponente di FdI in un'intervista al Corriere -Io sono come Jessica Rabbit: “È che mi disegnano così!”.
Si spiega forse anche così quella «vicinanza umana» espressa da La Russa all'indomani del mancato incarico come coordinatrice del progetto promosso dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sull'educazione al rispetto di genere in classe. Concia, da sempre vicina al mondo arcobaleno, avrebbe dovuto essere una delle tre garanti, insieme a suor Monia Alfieri e Paola Zerman, avvocata vicina al Popolo della Famiglia. Ma le polemiche di Pro vita e famiglia, e di Lega e FdI poi, avevano rimesso tutto in discussione, fino all'annuncio del ministro: «Il progetto andrà avanti senza garanti, alla scuola italiana serve serenità e non polemiche».
L'amicizia con Luxuria
La Russa, va ricordato, non era stato l'unico a esprimere vicinanza all'attivista Lgbt, anche nel mondo politico cattolico, con attestati di stima arrivati da parte di esponenti come Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna. E pure da FdI e Forza Italia si era levata qualche voce in difesa di Concia, come quella di Rachele Mussolini e del sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante. A riprova di una certa stima trasversale che Concia, che negli scorsi anni ha guidato il progetto Didacta italia legato alle scuole, si è guadagnata.
Il presidente del Senato ricorda però anche la sua amicizia con l'ex deputata Vladimir Luxuria. «Quando venne eletta era intimidita, non sapeva come sarebbe stata accolta. Io, che ero capogruppo di An, regalai una rosa a tutte le elette come benvenuto». E lei «la gradì molto, soprattutto perché si ruppe il ghiaccio e ne nacque un bel rapporto». E sulle sue amicizie considerate fuori dai canoni della destra, la Russa al Corriere risponde così: «Non posso tollerare che una persona sia attaccata, discriminata, additata non per quello che fa ma per quello che è. È fuori da ogni mia logica».