Galliani-Cappato: chi sono i due principali sfidanti per le suppletive a Monza

Nel seggio al Senato che fu di Silvio Berlusconi si voterà a fine ottobre. Se sull'ex dirigente del Milan il centrodestra è sempre stato unito, su Cappato le opposizioni sono arrivate dopo un lungo travaglio

Galliani-Cappato: chi sono i due principali sfidanti per le suppletive a Monza
di Riccardo Palmi
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Venerdì 15 Settembre 2023, 15:16

Si terranno il 22 e 23 ottobre le elezioni suppletive per il collegio di Monza per il seggio in Senato lasciato vacante da Silvio Berlusconi. Se nel centrodestra quasi subito la convergenza è stata trovata su Adriano Galliani, per le opposizioni ci è voluto più tempo ma, alla fine, anche qui si è arrivato a un candidato: l'attivista per i diritti umani Marco Cappato. Due profili diversissimi, chiamati a contendersi un posto a Palazzo Madama.

Adriano Galliani

Parte indubbiamente favorito l'ex dirigente del Milan: sia in quanto gioca in casa, essendo attualmente vicepresidente del Monza Calcio (la società portata in serie A proprio da Berlusconi), sia perché è l'uomo del centrodestra che in quel collegio è indicato come favorito. Gli altri partiti della coalizione hanno lasciato a Forza Italia la scelta del candidato chiamato a prendere il posto di Berlusconi. E, anche con il consenso della famiglia del Cavaliere, Antonio Tajani ha scelto Galliani, la cui vita - imprenditoriale e politica - è ovviamente legata al fondatore di Forza Italia: «Ero con Berlusconi dal ’79, da prima del Milan. Ho vissuto la nascita della tv, poi il Milan, la politica, il Monza. La mia vita per 43 anni è stata con Berlusconi.

Mi mancano le telefonate quotidiane, mi manca il mio maestro», ha detto di recente lo stesso il candidato del centrodestra. Galliani infatti è stato per un trentennio (dal 1986 al 2017) dirigente - per usare le sue parole - del «club più titolato al mondo».  Prima ancora l'avventura con Mediaset. In caso di elezione, per Galliani sarebbe un ritorno tra i banchi di Palazzo Madama, occupati durante la diciottesima legislatura, quella conclusa nel 2022. 

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Marco Cappato

La sua autocandidatura ha spiazzato tutti. Alla fine, anche per non frammentare lo schieramento delle opposizioni (che già partono sfavorite) si è arrivati a una convergenza sul suo nome. A schierarsi fin dall'inizio con Cappato sono stati +Europa e Azione di Carlo Calenda. Il Pd invece ha temporeggiato: se l'ala più di sinistra - quella vicina a Elly Schlein - sembrava intenzionata a sostenerlo, i riformisti (ma anche gli esponenti dem locali) erano contrari, preferendo un nome che fosse, come si dice in questi casi «espressione del territorio». Alla fine però si è deciso di appoggiare il nome di Marco Cappato. Il M5s - che alle politiche non è andata oltre il 7% in questi territori - ha scelto alla fine di sostenerlo. L'attivista per i diritti umani ha legato il suo nome soprattutto sulla battaglia per l'eutanasia: più volte processato per le sue iniziative, nel 2017 ha portato Dj Fabo (Fabiano Antoniani) in Svizzera per accedere al suicidio assistito. Prima ancora, il sostegno alla causa di Piergiorgio Welby. Ma in questi anni si è schierato anche per i diritti Lgbtq e contro il cambiamento climatico. «Voglio andare in Parlamento per portare le mie battaglie», ha detto.

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