Conte domani a Sofia: al centro dei colloqui gas e business

Il premier Giuseppe Conte
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 19:51
Un crocevia per il gas ma anche un Paese sospeso tra filo-europeismo e rapporti con la Russia: è in Bulgaria che, domani, il premier Giuseppe Conte farà la sua prima uscita all'estero nel post-Regionali. L'occasione sono i 140 anni dei rapporti diplomatici tra i due Paesi ma, al centro del bilaterale tra Conte e il primo ministro Boyko Borissov ci saranno soprattutto business, energia, cooperazione economica. Con un'appendice: la Bulgaria è indirettamente interessata allo sviluppo del Tap - il gasdotto che dall'Azerbaigian approderà in Italia - e, allo stesso tempo, è tra i Paesi che partecipano al Turkstream, che dalla Russia poterà gas a Turchia e Balcani.

Borissov, l'8 gennaio, ha partecipato all'inaugurazione del Turkstream, presenziata da Vladimir Putin e Recep Erdogan. E, in quell'occasione, ha sottolineato che imprese italiane, saudite e turche lavoreranno alla realizzazione del secondo troncone del gasdotto, dal confine bulgaro-turco a quello bulgaro-serbo. Una chance, insomma, per l'Italia, già presente nell'antica Tracia con 9mila imprese. E con interscambio pari a 4,7 miliardi nel 2018, l'Italia si attesta come il terzo Paese fornitore della Bulgaria dopo Germania e Russia e come secondo mercato per l'export bulgaro.

«Oggi l'Italia è un importante partner commerciale estero e un investitore chiave nel paese», spiega il governo di Sofia.
L'incontro tra Conte e Borissov, alle 12, si articolerà prima in un faccia a faccia e poi in un bilaterale con le rispettive delegazioni. Subito dopo, il premier incontrerà la comunità italiana presso la residenza dell'ambasciatore a Sofia. L'arrivo di Conte coincide con un momento piuttosto critico per Borissov e la maggioranza di centrodestra, che oggi ha superato il quarto voto di sfiducia da quando è in carica (4 maggio 2017). Questa volta, a provocare il caos, è stata la crisi idrica e ambientale che ha colpito una parte del Paese, in particolare, la città di Pernik e ha portato all'arresto del ministro dell'Ambiente nell'ambito di un'inchiesta che riguarda anche l'importazione di rifiuti italiani. E, sempre oggi, centinaia di persone hanno bloccato il centro di Sofia chiedendo l'abbassamento dell'Iva e regole meno rigorose sulle registrazioni delle vendite in ristoranti e alberghi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA