Sergio Parisse, le lacrime del capitano del rugby che hanno commosso la Francia: cartellino rosso il giorno dopo il funerale del padre Video

Nonostante la perdita del padre, il leader del Tolone ha voluto essere in campo nel match clou con il Tolosa, ma al 33' è stato espulso per un placcaggio "a ribaltare"

Sergio Parisse, le lacrime del capitano che hanno commosso la Francia: cartellino rosso il giorno dopo il funerale del padre
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 19 Febbraio 2023, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 23:20

Sergio Parisse, il capitano del Tolone e per 92 volte dell'Italia del rugby, aveva già pianto davanti alle telecamere, ma questa volta il gigante è stato placcato dall'emozione non legata solo a questioni ovali. Questa volta le sue lacrime in diretta tv hanno commosso davvero tutta la Francia che stravede per l'italiano.

Sabato sera il giocatore più forte della storia del rugby italiano (142 presenze, record) era in campo al Velodromo di Marsiglia per guidare il Tolone contro il Tolosa, match clou del Top14, il durissimo campionato francese in cui l'azzurro, 39 anni, è protagonista assoluto da 18 stagioni. Ventiquattro ore prima, però, Sergio era nella chiesa di San Francesco all'Aquila per tenere le mani della madre Carmela, per abbracciare la sorella Manuela. Davanti a loro la bara del padre Sergio, morto a 77 anni: il feretro è stato avvolto in una bandiera neroverde, i colori dell'Aquila Rugby con cui l'ala aveva vinto lo scudetto nel 1967.

Era stato lui a passare al figlio non solo il nome, ma anche la passione e il talento per le mete e i placcaggi.  

Al 33' del match a Marsiglia, davanti a 45mila fedeli, Parisse ha placcato "a ribaltare"  l'avversario Pierre-Lous Barassi ed è stato logicamente espulso dall'arbitro Nuchy al quale l'italiano ha stretto la mano prima di uscire dal campo. Era una partita decisiva per il Tolone che in quel momento stava vincendo di misura 10-3: una vittoria l'avrebbe riportato in corsa per lo Scudo di Brennus, lo scudetto francese e Sergio, che di quegli Scudi ne ha vinti due con lo Stade Francais e che due settimane fa ha annunciato che a fine stagione si ritirerà, lasciava così la squadra in inferiorità numerica per gran parte della partita. Il capitano è sceso negli spogliatoi e lì è scoppiato in lacrime in diretta davanti alle telecamere di Canal Plus mentre i compagni Raphaël Lakafia e Mathieu Bastareaud cercavano di consolarlo. 

Tutti sapevano, compresi i telecronisti, che cosa stava accadendo nel cuore del capitano. Poi l'allenatore del Tolone, al termine della partita tiratissima vinta 17-6, ha manifestato tutta la sua ammirazione per il capitano: "Non è stata una settimana come le altre per Sergio: è partito per L'Aquila per il funerale del padre, un giocatore di rugby come lui, che era stato fissato per la vigilia del match. Poi il capitano è tornato poche ore prima della partita e ha chiesto di giocare, così come ha fatto anche Cheslin Kolbe (nazionale sudafricano campione del mondo, ndr) sia pure partendo da un altro tipo di emozioni: sempre alla vigilia aveva assistito alla nascita del figlio. Di questi giocatori (con esperienze già cariche di gloria, ndr) non si può non ammirare la loro voglia di essere in campo per sostenere la squadra in un giorno importante". 

La squalifica che seguirà potrebbe impedire a Parisse di essere selezionato dal ct Crowley per gli ultimi due match del Sei Nazioni contro il Galles a Roma (11 marzo) e la Scozia a Edimburgo (18 marzo), circostanza in verità già prima assai remota. Il giocatore manca dalla nazionale dal 2019 e, tra uragani e pandemia, non si è ancora riusciti a coinvolgerlo in un match per chiudere ufficialmente, come merita, la sua carriera in azzurro.

Anche nel 2019, dopo Italia-Francia del Sei Nazioni all'Olimpico, finita 14-25 nonostante il capitano si fosse battuto come sempre come un leone tanto da essere nominato miglior giocatore della partita, qualche lacrima aveva rigato il volto di Sergio Parisse davanti alle telecamere. La sconfitta, l'ennesima, contro la Francia, certo, e poi l'infortunio terribile all'amico Leo Ghiraldini che rischiava di chiudere quel giorno la carriera.

Paolo Ricci Bitti  

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