Serena Bortone: «Sono cresciuta tra i ricchi, un ambiente feroce. L'amore? Sono single ma non conosco la solitudine»

Serena Bortone: «Sono cresciuta tra i ricchi, un ambiente feroce. L'amore? Sono single ma non conosco la solitudine»
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Martedì 2 Aprile 2024, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 19:17

Scrivere le è sempre piaciuto. Tanti romanzi iniziati ma mai finiti. Fino a quando uno di questi ha deciso di portarlo a termine: A te vicino così dolce. Al Corriere della Sera, Serena Bortone, spiega che ci teneva a raccontare «una stagione della vita, l’adolescenza, che nessuno di noi ha attraversato indenne, in cui non ti senti accettato, hai bisogno dello specchio dell’altro per capire se vali o no». Nel libro si parla anche di Paolo, che diventerà Paola. Una storia vera. Un suo amico. Un romanzo ambientato negli anni 80 dove Serena ha paura del fallimento, di non essere amata.

L'adolescenza

«I miei anni 80, come quelli del libro, sono stati anni fatui nella scuola dei ricchi, ambiente classista, feroce.

C’erano la voglia di apparire, la musica, la sensazione che tutto fosse possibile e la paura che nulla si realizzasse. Eppure, ancora piango ripensando a quell’incanto perduto. Piango perché non tornerà più e perché ne sono uscita più forte».

L'amore

Al Corsera, a Candida Morvillo, spiega anche la dedica a sua madre: «Mi ha sempre spinta a essere economicamente indipendente e libera». Poi c'è una parte dedicata agli amori: «“Promisi a me stessa che mai più avrei versato lacrime per un uomo”. Non ho mantenuto la promessa. Il romanzo è anche sull’illusione d’amore: ognuno di noi si è cimentato con storie in cui non vuoi vedere ciò che non va, perché sei innamorato. Questa è la magia e la condanna dell’amore». Cioè? «La condanna non è scoprire che l’oggetto del tuo amore non è all’altezza delle tue aspettative, ma scoprire che non sai dare e ricevere amore».

E Serena col tempo ha imparato ad amarsi «anche grazie agli uomini che non sono stati capaci di amarmi». Nel romanzo, Serena non voleva sposarsi, nella realtà «non era il mio obiettivo e non è capitato. Ma il matrimonio borghese che si fa per sistemarsi mi fa venire il soffoco al solo pensiero». Ma anche Serena Bortone ha avuto grandi amori. «Ho avuto due convivenze - racconta ancora al Corriere della Sera - e ora sono single, con una grande famiglia diffusa di amici. Sono sempre circondata da affetto, non so che cosa sia la solitudine. Negli ultimi anni, ho imparato anche a viaggiare da sola. Con ironia, dico: non è mai troppo tardi per avere un’infanzia felice». E ora la sua vita è fatta «di viaggi, patatine fritte nel senso di accettazione fisica. Perché la perfezione non esiste». E sia chiaro «le patatine le ho sempre mangiate, solo che prima mi sentivo in colpa e oggi no».

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