Le bubbole da rotocalco sulle ricorrenti quanto fantomatiche ipotesi di scavalcamento di suo padre Carlo sul trono si sono infrante contro il muro della realtà, come era fatale fosse; e di quelle regole costituzionali tanto care a Elisabetta II più che a ogni altro. Ma per il principe William, 40 anni compiuti il 21 giugno, la morte della nonna-regina significa comunque un cambiamento di ruolo importante in seno alla monarchia britannica: da ieri è formalmente il delfino di casa Windsor, primo nella linea di successione alla corona dietro Carlo, nuovo re 73enne con il nome di Carlo III.
William e Kate principe e principessa del Galles
Al titolo di duca e duchessa di Cambridge, lui e la consorte Catherine (il diminutivo Kate è in archivio da tempo nei comunicati ufficiali, per ragioni di rispetto) si erano già aggiunti quelli di duca e duchessa di Cornovaglia: appannaggio finora riservato a Camilla, elevata intanto a regina consorte.
Rinvio che per William, ampiamente maggiorenne, non è stato necessario, come già notavano i tabloid, convinti che nel suo caso la 'promozionè sarebbe arrivata presto, come è stato. Viste la sintonia e l'armonia apparente nella divisione dei compiti manifestate con il genitore in questi ultimi mesi di co-reggenza di fatto, al fianco di una regina Elisabetta che andava perdendo le forze, su tutti i dossier recenti più spinosi della dinastia: dalla gestione delle relazioni con il ribelle Harry e sua moglie Meghan (di cui non a caso padre e fratello sono stati ripetutamente bersaglio); fino alle pressioni per escludere per ragioni minime di opportunità da ogni ruolo di rappresentanza reale il principe Andrea, terzogenito prediletto della matriarca di casa Windsor irrimediabilmente travolto dal coinvolgimento nello scandalo sessuale Epstein.
Il nuovo ruolo di William
Un asse che ora, con king Charles proclamato sul trono, potrebbe consolidarsi ulteriormente. Assicurando a un sovrano dalla sensibilità moderna su temi di cui è stato pioniere come le emergenze ambientali o il cambiamento climatico - ma giunto comunque ultrasettantenne all'appuntamento con la corona - quel sostegno e quella ventata di gioventù di cui ha assolutamente bisogno per affrontare una transizione delicata nel cammino della monarchia dopo 70 anni vissuti all'ombra di un'icona quale Elisabetta II. E per avere al fianco il simbolo di una nuova generazione nel progetto di svecchiamento e snellimento istituzionale della corte cui - per necessità o per convinzione - padre e figlio sono accreditati entrambi di ambire.