Chi è Heba Saadieh, il primo arbitro palestinese a dirigere le partite di un Mondiale di calcio: ecco la sua storia

Racconto di un traguardo raggiunto dopo aver superato mille difficoltà e pregiudizi.

Chi è Heba Saadieh, il primo arbitro palestinese a dirigere le partite di Coppa del Mondo: ecco la sua storia
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Venerdì 21 Luglio 2023, 13:57

È cominciata ieri - giovedì 20 luglio 2023 - la nona edizione della Coppa del mondo femminile di calcio, quest'anno organizzata in Australia e Nuova Zelanda. C'è una storica novità: lo scorso 9 gennaio la Fifa, federazione internazionale che governa il calcio, ha inserito la palestinese Heba Saadieh, 34 anni, nell’elenco degli arbitri per la manifestazione. Si tratta della prima palestinese in assoluto, tra uomini e donne, a prendere parte a un Mondiale come direttrice di gara. Un traguardo raggiunto dopo aver superato mille difficoltà e pregiudizi. 

«Sono così orgogliosa di essere il primo arbitro palestinese ad andare ai Mondiali.

Sento responsabilità di essere all'altezza del compito. Spero di riuscire ad aprire questa porta ad altri arbitri provenienti dal mio Paese», ha detto la direttrice di gara in un'intervista ad Al Jaazera. Ma chi è Heba Saadieh? Ecco la sua storia. 

Le origini e l'esordio nel calcio 

Heba Saadieh nasce nel 1979 da genitori entrambi palestinesi rifugiati in Siria, paese in cui cresce e studia Educazione fisica all'Università di Damasco. Ed è proprio nella capitale siriana che si è avvicinata al mondo dell’arbitraggio. Accade nel 2010: «Stavo guardando un gruppo di arbitri allenarsi e ho notato che non c'erano donne. Quando ho chiesto loro informazioni, mi hanno suggerito di unirmi a loro. Così l'ho fatto», avrebbe raccontato in un'intervista a Palestina TV Sports and Youth. 

Ma allenarsi e avere successo come arbitro sono due cose diverse. Heba Saadieh sa bene che per lei la strada è più dura rispetto ai colleghi uomini: non solo deve dimostrare di essere brava, ma anche di riuscire a reggere la pressione in un Paese in cui il calcio giocato dalle donne aveva appena messo le radici. Solo nel 2004, infatti, la Nazionale di calcio femminile palestinese aveva partecipato per la prima volta a un torneo della FIFA, in Giordania, insieme ad altre dieci squadre.

Ma Saadieh è ben determinata a raggiungere i suoi obiettivi: entra a far parte del comitato degli arbitri di calcio e diventa quarto ufficiale nelle partite del campionato siriano. Sarà l'inizio della sua scalata. 

La scalata verso la licenza internazionale

Tutto cambia nel 2012, dopo lo scoppio della guerra in Siria. Saadieh, costretta a fuggire dal Paese, trova rifugio in Malesia. Si unisce al programma degli arbitri presso la Federcalcio malese e si mette in luce nelle partite dei campionati maschili locali, anche se qualcuno storce il naso nel vedere una donna in divisa da arbitro. 

A 26 anni si trasferisce a Stoccolma, in Svezia, dove prende parte alla direzione delle le partite di campionato di prima divisione della federazione locale. «Non conoscevo una parola di svedese, quando mi sono trasferita a Stoccolma. Ma ho comunque capito tutto: mi sono integrata attraverso il calcio», avrebbe poi raccontato Saadieh a olandsbladet.se.

Non c'erano dubbi sul suo talento, ma doveva acquisire gli strumenti giusti per affinare e sviluppare le sue capacità. In primis la forma fisica. Saadieh ha lavorato con la Palestine Football Association (PFA) e la Asian Football Confederation (AFC) per raggiungere i requisiti fisici di base. Le due associazioni calcistiche seguono attentamente i duri e costanti allenamenti dell'arbitro, inviando resoconti mensili alla FIFA per valutare le sue prestazioni. Saadieh lavora sodo, come una matta, e soddisfa tutte le richieste del massimo organismo calcistico. Nel 2016 gli sforzi vengono ripagati: la palestinese ottiene finalmente la licenza da arbitro internazionale dalla FIFA. 

Il grande traguardo

Gli sforzi di Saadieh hanno dato i loro frutti quando le è stato chiesto di arbitrare diverse partite della Coppa d'Asia femminile, alcune match di qualificazioni alla Coppa del Mondo femminile alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Ha diretto anche partite di Nazionali di calcio maschili, come nel caso del torneo maschile under-23 "Maurice Revelo", in Francia, nel 2022. E in ultimo, la chiamata più importante, per la FIFA Women's World Cup 2023. 

Il sogno di Heba

Heba Saadieh è anche un'insegnante di educazione fisica, ma si sta concentrando a tempo pieno sull'arbitraggio. Il suo obiettivo finale? Semplice: diventare una delle migliori nel suo ruolo. Come ci è già riuscita, per esempio, la collega francese Stephanie Frappart, prima direttrice di gara ad essere designata dalla UEFA per arbitrare una partita di calcio maschile in Champions League (Juventus-Dinamo Kiev, 2 dicembre 2020, fase a gironi). Non possiamo sapere ancora se ci riuscirà anche Saadieh, ma gli attestati di stima non mancano: proprio una nota della Fifa afferma che la sue storia sta già fungendo da modello per altre aspiranti direttrici di gara palestinesi. Di calcio e non solo. 

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