Catherine Deneuve compie 80 anni, la carriera: dagli scandali ai film più famosi

Truffaut ha detto di lei: «In ogni ruolo, si ha la sensazione che sullo schermo ci sia il personaggio insieme a molti altri pensieri che però non vengono espressi».

Catherine Deneuve compie 80 anni, la carriera: dagli scandali ai film più famosi
di Andrea Palazzo
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Domenica 22 Ottobre 2023, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 20:27

«La gente ha un'immagine di me come una donna complicata, fredda come il ghiaccio, ma non è affatto vero», ha dichiarato Catherine Deneuve, alla soglia di una ricorrenza importante, le 80 candeline spente oggi, domenica 22 ottobre (è nata sotto il segno della Bilancia). Elegante e sofisticata, indifferente, ma anche sensuale, lasciva, addirittura perversa: la Deneuve è senza dubbio l'attrice più enigmatica del cinema francese.

«Sono molto più semplice di quanto la gente pensi», ribadiva nella stessa intervista. E la sua bellezza sembra adesso più accessibile, malgrado un tempo la diva sembrasse così imperscrutabile -proprio come la statua di marmo della "Marianne"- uno dei simboli ufficiali della Francia, cui lei nei nel 1985 aveva prestato il volto. Negli anni ‘80, il suo nome era diventato ancora più famoso per via di una pubblicità di un’automobile da cui lei scendeva, girandosi verso gli spettatori per dire soltanto: «Oui, je suis Catherine Deneuve», ovvero: non ho tempo da perdere per spiegare altro.

Questa era l'immagine che la star si era costruita in 60 anni di carriera. «Amo nascondermi», aveva ribadito qualche anno fa, dichiarando di voler invecchiare nel modo più elegante possibile, ma usando un altro verbo: «Preferisco, crescere».

Catherine Deneuve, la carriera della più enigmatica attrice francese 

E lei è effettivamente cresciuta dopo aver recitato in più di 130 film, senza mai aderire a nessuno stereotipo. Aveva sfondato nel 1964, appena ventenne, con Les parapluies de Cherbourg (1964), un film in cui tutti i dialoghi sono cantati, con le musiche immortali di Michel Legrand. Nel thriller psicologico Repulsion (1965), il regista Roman Polanski ha cambiato radicalmente la sua immagine: è Carol, una giovane sessuofoba e mentalmente turbata. Successivamente, per il maestro iberico, Luis Buñuel, si è calata nel personaggio della signora borghese annoiata che si prostituisce in Belle de Jour (1967), scandalizzando la società benpensante prima del ‘68. Pura e peccaminosa, in questo ruolo viene notata anche da Alfred Hitchcock, che però morirà prima di riuscire a realizzare un progetto con lei. Con questo film la Deneuve venne per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia, che frequenterà più volte, l’ultima nel 2022 quando viene insignita del Leone d’oro alla carriera.

La Deneuve continua negli anni ad affascinare, unendo talento, bellezza e un'aura di mistero. Una svolta nella carriera arriva quando incontra Francois Truffaut, il grande regista francese con cui l'attrice vive anche una storia d’amore. La dirige ne La mia droga si chiama Julie (1969) con Jean Paul Belmondo e ne L’ultimo metrò (1980) con Gérard Depardieu, film per cui la Deneuve riceve il primo importante riconoscimento, il premio César per la migliore attrice francese. Truffaut ha detto di lei: «In ogni ruolo, si ha la sensazione che sullo schermo ci sia il personaggio insieme a molti altri pensieri che però non vengono espressi». I suoi fan la ricordano anche vampira in Miriam si sveglia a mezzanotte (1983) di Tony Scott in un’indimenticabile scena dove si concede un palpitante bacio lesbo con Susan Sarandon. Seguono collaborazioni prestigiose con Monicelli in Speriamo che sia femmina (1986), col grande regista portoghese Manoel De Oliveira in ben 3 lungometraggi e poi con Ozon (Otto donne e un mistero, 2002) e Lars von Trier (Dancer in the dark, 2000).

 

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«Per tutta la vita ho cercato di spingermi il più lontano possibile. Non per provocare, ma per curiosità. Non ho mai avuto paura di rischiare», ha confessato la Deneuve. La sua vita privata è rimasta in gran parte segreta e nella sua lunga carriera l’ha sempre ben protetta dalla curiosità dei media e del pubblico. All'età di 20 anni era diventata madre single. Il padre di suo figlio, Christian, era il regista e playboy Roger Vadim, ex marito di Brigitte Bardot, che l’aveva scoperta nel 1960 e l’aveva convinta a tingersi di biondo i suoi capelli castani. Da allora, la Deneuve si è sempre rifiutata di piegarsi alle regole del mondo dello spettacolo. Ha posato nuda per "Playboy" nel 1965 e su quel set ha conosciuto il suo primo e unico marito, il fotografo inglese David Bailey (Mick Jagger era testimone di nozze). Fu Bailey a presentarle Yves Saint Laurent, di cui Catherine Deneuve diventò volto e musa fino alla morte del grande stilista. Nel 1970 l’incontro con Marcello Mastroianni a una cena a casa di Roman Polanski. Se ne innamora scandalizzando l’Italia, perché resta incinta dell’attore mentre lui è ancora sposato con Flora Carabella. Nel ’72 nasce la seconda figlia della Deneuve, Chiara, anche lei diventata attrice di successo. La coppia divorzierà nel 1975, ma resterà sempre legata. La Deneuve ha continuato a provocare i benpensanti anche in questi ultimi anni, ridicolizzando il movimento #MeToo e difendendo strenuamente registi come Polanski e Woody Allen, accusati di abusi sessuali. Colpita da un ictus nel 2019, dopo esser guarita è subito tornata sul set e il suo ultimo film Bernadette è ispirato alla figura della moglie dell’ex presidente Chirac. Ha dichiarato che la sera del compleanno farà una cena a casa con pochi amici: “Durerà solo un giorno e poi sarà finito e per fortuna poi non se ne parlerà più”. “Il problema è che ormai tutti sappiamo tutto. Non c’è più mistero. Ed era il mistero che faceva sognare il pubblico”, dichiarava tempo fa. Ora è tutto finito, non ci sono le star di una volta ed è anche per questo che, ancora oggi, Catherine Deneuve ci tiene a custodire gelosamente il suo segreto.

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