Provinciali, centrodestra avanti tra cambi e continuità

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Domenica 19 Ottobre 2014, 06:20
LA POLITICA
Trancassini lascia il coordinamento di Fratelli d'Italia per dare una «scossa» al centro destra, ma Forza Italia e Ncd fanno spallucce. «Ognuno pensi a casa propria - manda a dire il commissario azzurro, Sandro Grassi (nella foto). - Non vorrei che Trancassini sia stato spinto da altre ragioni», dice alludendo allo scenario iniziale che si era configurato per le Provinciali, ovvero una santa alleanza tra centro destra e centro sinistra e il sindaco di Leonessa possibile candidato presidente. Per Grassi, d'altronde, le Provinciali non sono state poi così disastrose: «Vero, non abbiamo eletto Nicolai - osserva - ma siamo riusciti a riunire il centro destra, cosa che ci è stata riconosciuta come merito anche a Roma. E se ce la fossimo giocata meglio, col centro sinistra avremmo potuto pareggiare, 5 consiglieri a 5». Ma, al netto di un ventennio nero-azzurro ormai alle spalle e in una prospettiva ormai orientata al renzismo, c'è o no un problema di rinnovamento nel centro destra reatino? «Il rinnovamento deve stare nella testa della gente - aggiunge Grassi - e poi non venite a chiederlo a me: nel comitato esecutivo di Fi ho voluto tutti giovani e sono stato messo in croce perché non c'erano i mostri sacri».
Anche in casa Ncd il giudizio sulle Provinciali non è nero pece: «Ad un consigliere puntavamo e lo abbiamo avuto», spiega Antonio Perelli, convinto anche lui che, con una migliore gestione delle candidature, in consiglio, col centro sinistra, sarebbe finita 5 pari. Quanto al rinnovamento, la necessità c'è e, personalmente, potrei farmi da parte anche domani, ma questo è il momento di costruire, non di demolire. E poi...». E poi? «Va bene lasciare spazio a nuove figure - prosegue Perelli - ma quando queste danno dimostrazione di spessore, capacità e autonomia. E, al momento, non ne vedo, considerati anche certi passi falsi». Ma al prossimo candidato sindaco ci state pensando? «Certo che sì, ma non sarà scelto tra figure politicamente logorate. Servirà una persona in grado di esprimersi da sé, che non chieda alla politica di diventare qualcuno, ma il contrario». Urca, e ce ne sono? «Almeno quattro o cinque», conclude Perelli. La caccia è aperta.
Alessandra Lancia
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