Lingua blu di ovini e caprini Scoperti cinquanta focolai

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Giovedì 9 Ottobre 2014, 05:49
Emanuele Laurenzi
Il morbo della lingua blu arriva in provincia di Rieti. La malattia, che colpisce ovini e caprini, ha superato i confini della Sabina con 50 focolai attivi e, da metà settembre, anche quella di Rieti è una provincia sottoposta a restrizioni. In termini pratici, gli animali degli allevamenti locali non possono essere movimentati in zone d'Italia che non sono sottoposte a restrizioni. «Non c'è nessun pericolo per l'uomo, ma ci sono danni per l'economia locale», chiarisce Angelo Toni, direttore del dipartimento prevenzione animale della Asl di Rieti. «La provincia di Rieti - aggiunge - era l'unica del Lazio a non essere sottoposta a restrizioni. Dopo l'estate, ci sono stati i primi casi in Sabina e, nel giro di qualche giorno, il problema si è esteso a tutto il territorio. Stiamo intervenendo con i vaccini, ma ne abbiamo solo 6mila a disposizione». Troppo pochi per coprire tutti gli allevamenti, considerando che la lingua blu fa ammalare ovini e caprini, ma colpisce anche i bovini che fanno da incubatori al virus. A causarla, è una specie di zanzara e i sintomi si riconoscono facilmente: piaghe nel naso degli animali, ematomi, lesioni alle zampe e, per l'appunto, la colorazione blu della lingua, causata dalla rottura dei capillari per emorragia. «La situazione è sotto controllo - spiega Toni - monitorata anche attraverso le sentinelle, allevamenti che usiamo per analisi continue. Va ribadito che non esiste pericolo per l'uomo».
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