Sanità e immigrazione i Repubblicani all'attacco di Obama

Sanità e immigrazione i Repubblicani all'attacco di Obama
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Sabato 22 Novembre 2014, 06:18
L'ANNUNCIO
NEW YORK Gioia e rabbia. Plauso e indignazione. Il giorno dopo il discorso con cui Barack Obama annunciava il decreto con cui offre la regolarizzazione a quasi 5 milioni di immigrati clandestini, il Paese è attraversato da reazioni contrastanti. Alla gioia delle minoranze che vedono finalmente esaudita una delle più importanti promesse elettorali di Obama fa da contraltare l'indignazione del partito di opposizione che è fresco della vittoria elettorale di due settimane fa e accusa il presidente di abusare dei propri poteri.
LE FAMIGLIE
Festa grande dunque nelle famiglie latino-americane e asiatiche, mentre il partito repubblicano scende sul piede di guerra e annuncia che intende trascinare Obama in tribunale. La prima reazione ostile verrà indirizzata contro un'altra delle leggi del presidente, l'Obamacare, ma non bisogna fraintendere: anche se la causa annunciata ieri dallo speaker della Camera John Boehner è contro l'assicurazione medica, è un assaggio della lotta che il partito intende fare contro la riforma dell'immigrazione.
LA RIFORMA
Riforma che in realtà non è vera riforma: ben sapendo che un presidente non ha l'autorità di fare leggi, ma solo di farle eseguire, Obama si è “limitato” ad annunciare uno spostamento tettonico nelle priorità dell'Immigration and Customs Enforcement, l'ente federale immigrazione. A partire dalla primavera, non verranno più sottoposti a procedura di espulsione i clandestini che vivano negli Usa da almeno cinque anni e che abbiano figli nati negli Usa o che siano parenti di persone che abbiano il permesso di soggiorno. Implicita la certezza che allo scadere dei tre anni, nessun politico - democratico o repubblicano che sia - avrà l'ardire di mandarli via: sarebbe un gesto di tale impopolarità, da assicurare il perenne disgusto dell'elettorato latino-americano.
Uno dei più autorevoli giornalisti televisivi, Rick Klein, direttore della redazione politica della Abc, ha sostenuto che Obama ha voluto «lanciare una sfida». «I repubblicani parlano di impeachment e di tribunali. Ma l'unica strada aperta loro per fermare Obama, è di passare una legge sull'immigrazione, cioè fare quello che da dieci anni non riescono a fare».
LA REAZIONE
Ma in queste ore siamo lontani da una reazione propositiva. Per ora il partito repubblicano è ancora nella fase di condanna, e accusa Obama di aver violato la Costituzione. Anzi, lo speaker Boehner sostiene che «Obama sta danneggiando la presidenza». Nel suo discorso di giovedì sera, seguito religiosamente da milioni di latino-americani, Obama ha fatto appello ai suoi concittadini perché ricordino che gli Usa sono un paese costruito sugli immigrati, riserva di «gioventù e vivacità» per il Paese.
Anna Guaita
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