Vigili, Marino accelera sulla rotazione: primo faccia a faccia in Comune dopo le assenze di Capodanno

Vigili, Marino accelera sulla rotazione: primo faccia a faccia in Comune dopo le assenze di Capodanno
di Simone Canettieri
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Giovedì 29 Gennaio 2015, 22:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 17:41
Non faccio l’investigatore, dice Ignazio Marino ai sindacati dei vigili urbani ricevuti in Campidoglio. E loro per tutta risposta, vocabolario alla mano, gli leggono la differenza tra «assente» e «assenteisti».



A 29 giorni di distanza dall’ammutinamento degli agenti per Capodanno il clima è questo. Marino «vuole voltare pagina» è pronto «a fare un tour nei gruppi per ascoltare i problemi del Corpo». Però, allo stesso tempo, mette in chiaro due concetti: la rotazione non si tocca, deve partire e subito, al di là dei singoli casi personali su cui si può ragionare. Secondo messaggio inviato alle sigle sindacali convocate per quattro ore nella sala delle bandiere: «Ho massima fiducia in Raffaele Clemente». E cioè nel comandante della polizia municipale che ha condotto in questi giorni l’inchiesta interna sulle assenze anomale e studiate a tavolino dai suoi uomini per non lavorare l’ultimo dell’anno.



L’INCHIESTA

Un fatto che potrebbe avere rilevanze giudiziarie, visto che la Procura sta indagando di gran lena. La risposta dei sindacati - ascoltata da fuori alla porta - è vigorosa: «Questo Corpo non ha leadership». Un modo per dire che le tensioni non sono destinate a spegnersi, al di là dei comunicati di facciata e che tra il 10 e 12 febbraio, prima con un’assemblea poi con uno sciopero nazionale, ce ne sarà la riprova. Marino non ha intenzione di incendiare gli animi vuole ricucire, come ripete più volte. Anche se lo sciopero bianco di Capodanno continua a macinare conseguenze.



«Credo che rimarranno certamente inalterate - né io potrei modificarle - le azioni degli organismi di indagine sulle vicende del 31 dicembre». Oltre alla Procura, indaga anche l’Autorità per gli scioperi e dal ministero della Pubblica amministrazione potrebbero arrivare interventi decisi sulla vicenda. Che ha lasciato una ferita tra gli agenti. Almeno ad ascoltare le parole dei sindacati. Francesco Croce, Uil: «Non si è sconfessata la linea di linciaggio pubblico assunto dal comando del corpo». Giancarlo Cosentino, Cisl: «Il Comune ci ha trattato peggio dei protagonisti di Mafia Capitale».



Accuse e recriminazioni, figlie di un clima che rimane molto caldo. Nonostante il chirurgo dem sia pronto ad ascoltare le richieste del Corpo: dall’accelerazione per il concorso (gli scritti saranno corretti entro il 17 marzo, i posti a disposizione 300) alla richiesta al ministero degli Interni di equiparare gli agenti alle altre forze dell’ordine. In cambio di progetti ad hoc sull’abusivismo e la fluidificazione del traffico. Ma su alcuni punti non solo non si va indietro, ma occorre accelerare: «Nessuna forzatura - dice Marino - dal momento che negli ultimi due mesi, su 6.200 membri del Corpo, le persone che hanno ruotato sono circa 80, una percentuale davvero bassa».
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