Spiagge di lusso, è boom per ombrellone e lettino: anche 400 euro al giorno

Spiagge di lusso, è boom per ombrellone e lettino: anche 400 euro al giorno
di Valeria Arnaldi
4 Minuti di Lettura
Sabato 22 Luglio 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 19:01
Estate “salata” per gli italiani. All’aumento delle temperature, infatti, corrispondono aumenti significativi nei prezzi degli stabilimenti dove cercare refrigerio dalle città infuocate. È questione di economia: se la domanda di un bene sale, in genere sale pure il prezzo. Ed è questione di “occasione”: perché se il caldo si fa straordinario, si è disposti a spendere di più per rinfrescarsi. O, più semplicemente, in molti casi, si tratta di rialzi dettati dalle spese di gestione. Quali che siano le cause, il risultato rimane invariato: ombrelloni e lettini, nella gran parte dei casi, dal Nord al Sud, quest’anno sono più cari, con picchi da “record”.

LA TOP LIST
Nella top list delle spiagge più esclusive e costose d’Italia, stilata dal Codacons sulle tariffe giornaliere d’agosto, quest’anno balza in prima posizione Marina di Pietrasanta. Al Twiga, per il Presidential Gazebo - due letti marocchini, tavolo centrale, quattro lettini e, su richiesta, televisione e musica - si spendono mille euro. Al secondo posto, l’hotel Excelsior di Venezia, dove una capanna - due lettini, due sdraio, tavolino con quattro seggiole e tre teli da mare - in posizione centrale il costo è 410 euro in prima fila, area centrale. L’estate scorsa, con un lettino in meno, era 355 euro.

Sul podio anche Porto Cervo: 400 euro all’Hotel Romazzino per un ombrellone, due lettini, uso piscine, doccia, spogliatoi e parcheggio. Nel 2016, il prezzo più alto per un’offerta simile nella zona era 250 euro. Seguono L’Eco del Mare, a Lerici, con formula “Cabina privata deluxe”, fino a un massimo di quattro persone, a 300 euro - l’estate scorsa, la spesa più alta era 230 euro - e l’Augustus Hotel a Forte dei marmi dove la tenda con extension per quattro occupanti si può avere a 290 euro.

Più “economici” il Tuscany Bay all’Argentario - balzato nella top list - dove una tenda con quattro lettini costa 150 euro, e Borgo Egnazia in Salento, dove per una “cabana” attrezzata, inclusi acqua no-stop e frutta, ne servono 120 a fronte dei 100 di agosto 2016. Prezzi decisamente per pochi. «Il nostro studio - spiega Carlo Rienzi, presidente Codacons - è lo specchio delle enormi disuguaglianze sociali che caratterizzano il Paese. Da un lato è aumentato, negli anni della crisi, il numero di italiani che rinunciano alle vacanze estive, non potendosele permettere, dall’altro abbiamo tariffe di stabilimenti balneari che, in alcuni casi, raggiungono quasi il livello di uno stipendio per una sola giornata di mare».

LA MAPPA
Fin qui, i “numeri” del lusso. Più bassi, ma comunque alti, i picchi a Fregene e Capalbio, dove per un ombrellone e due lettini la spesa si aggira sui 50 euro al giorno. Poco meno, 42 euro, a Sabaudia, e, con 35 euro, al Circeo. Si risparmia - bastano 20 euro - a Torre di Cerrano. I rincari però sono diffusi. Secondo un’indagine Adoc, i prezzi per ingresso, ombrellone, lettino e sdraio, in media, sono aumentati del 2,3%. In Sicilia, dell’8%.
Seguono Sardegna, con +7,5%, ed Emilia Romagna, con +6,6%. Stabili i costi in Lazio, Puglia, Marche, Campania, Abruzzo, Molise. Scendono in Basilicata, con una riduzione del 3,7%.

«Mediamente, il costo per i soli servizi standard degli stabilimenti è pari a poco più di 30 euro per famiglia, con punte massime in Sardegna, 43 euro, e Liguria, 40 euro - dice Roberto Tascini, presidente Adoc -. Ma nel calcolo dei costi per una giornata al mare vanno inseriti quelli per la ristorazione, con una spesa media di 25 euro a gruppo familiare, e gli extra. Complessivamente, una famiglia può arrivare a spendere poco meno di 60 euro per una giornata al mare, con punte massime in Sardegna, 81 euro».

LE OFFERTE
Attenzione va prestata ai rincari degli “extra”, a partire dai parcheggi a pagamento vicini alle spiagge. A ben guardare - e soprattutto cercare - però non mancano offerte speciali, dall’ombrellone condiviso, usato da gruppi diversi tra mattina e pomeriggio, alle tariffe “a tempo”, senza dimenticare gli abbonamenti settimanali.
«I prezzi sono liberi, non abbiamo ricevuto segnalazioni o lamentele, aumenti ci possono essere magari nelle strutture che hanno fatto investimenti per nuovi servizi o lavori - commenta Tullio Galli, coordinatore Fiba-Federazione italiana imprese balneari - Gli stabilimenti non sono più quelli di una volta, sono imprese a tutto tondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA