Spagna, psicosi terrorismo: spiagge della movida blindate

Spagna, psicosi terrorismo: spiagge della movida blindate
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Lunedì 29 Maggio 2017, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 10:25


MADRID L’ombra lunga del terrorismo islamico da Manchester alle spiagge della Costa del Sol? Dopo l’attentato alla Manchester Arena, ex agenti delle truppe d’élite addestrati dalle Sas, le forze speciali della British Army, sarebbero stati schierati con la massima discrezione nelle principali località turistiche della penisola iberica tradizionalmente battute da turisti britannici: Costa del Sol e Benidorm, sul versante mediterraneo, nell’arcipelago delle Canarie e in quello delle Baleari. In particolare a Magaluf, sull’isola di Palma di Maiorca, dove i turisti giovanissimi arrivano soprattutto dall’Inghilterra approfittando dei pacchetti all-inclusive in alberghi economici e ingresso nei locali dall’alcol a buon mercato. 

I CONTROLLI
Sarebbero un centinaio gli ex membri dei reparti scelti finora arruolati dagli stessi tour operator per battere le spiagge in borghese, mescolati fra i bagnanti, e prevenire eventuali attacchi terroristici. A rivelarlo, fonti di sicurezza citate dal quotidiano Daily Mail. Non è la prima volta che la polizia britannica è volata a Maiorca per cooperare con la Guardia Civil nella gestione dell’emergenza. Era già accaduto nell’estate di due anni fa, ma allora l’obiettivo era mettere freno alla movida sfrenata e senza limiti del divertimento ad alto tasso alcolico e vandalico. Questa volta la questione è delicata. Non è un mistero che la Spagna sia da tempo nel mirino dell’Isis, che rivendica in video propagandistici gli antichi territori dell’Al Andalus. Ma, stando alle fonti di intelligence citate, “è più esposta a un attacco adesso che c’è stata una stretta sulla sicurezza nel Regno Unito”. 

Il livello critico di allerta, abbassato ieri a grave dal ministero dell’interno britannico, è esteso anche ai connazionali nei paesi nell’obiettivo degli jihadisti. E la Spagna è affollata in questi giorni di vacanzieri inglesi per il lungo ponte festivo di bank holiday. La missione delle ex forze di élite, che sarebbero state contattate da una società britannica leader nel settore della sicurezza, sarebbe quella di evitare una strage come quella del giugno 2015 sulla spiaggia di Sousse, in Tunisia, che provocò 39 vittime fra i turisti inermi, in maggioranza inglesi. 

LA MISSIONE
«È una decisione di tour operator e catene alberghiere che sentono la necessità di migliorare la sicurezza. I terroristi forse tentano di colpire in Spagna», ha riconosciuto un portavoce del Foreign Office citato dal tabloid. Anche se non è chiaro di quali operatori turistici si tratti. «È una missione molto segreta, perché gli addetti al settore non vogliono diffondere il panico e vedere ridotta la loro attività», assicurano altre fonti citate dal Daily Star. I due maggiori operatori britannici, Thomas Cook e Thomson, sostengono di non saperne nulla; mentre fonti ufficiali spagnole per ora replicano con un “no comment”. 

I team di ex militari selezionati, specializzati nella sorveglianza segreta, avrebbero regole d’ingaggio precise. Nessun’arma, nessun intervento diretto, ma solo il compito di riprendere eventuali sospetti con telecamere nascoste, collegate direttamente alla polizia spagnola, che potrebbero identificare eventuali terroristi, utilizzando tecnologie di riconoscimento facciale.

Squadre composte da una dozzina di “specialisti” terranno d’occhio hotel e spiagge e aree prestabilite, per trasferire le informazioni alla sicurezza iberica in determinati “punti di contatto”, e proseguire poi l’azione di sorveglianza in altre località. Una vigilanza discreta che già toglie il sonno ai vacanzieri britannici. «Una sorveglianza extra mi renderebbe realmente più nervosa, perché subito penso che sappiano che qualcosa sta per accadere», il commento di Jayne Dickinson, 37 anni, di Sheffield, in vacanza a Benidorm. «Il figlio di una mia amica era al concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena e, sinceramente, a essere onesti, non ho smesso di pensarci durante l’intera settimana». 

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