Il motivo lo spiega subito, in breve: «Attaccò Gabriele Giannantoni sostenendo che aveva pubblicato le opere dei presocratici su ordine del Partito Comunista. Il che non era assolutamente vero, anche per il fatto che non esiste legame possibile tra i presocratici e il Pci».
La polemica si svolse in questi termini. Nel 1969 uscì una traduzione di Gabriele Giannantoni, edita da Laterza, delle opere dei presocratici. Reale ha sostenuto la presenza, nel lavoro dello studioso, di lacune e manomissioni, dovute, a suo parere, all'ossequio all'ideologia e all'«egemonia culturale marxista». Luciano Canfora, in risposta a quelle accuse, ha definito «pubblicitario» l'attacco, e «inconsistente» il ragionamento dal quale è sorretto. Nel 2006 lo stesso Reale ha poi pubblicato con Bompiani I presocratici, presentando l'opera come la «prima traduzione integrale» della versione tedesca del Diels-Krans.
In morte di Reale, quali meriti riconosce allo studioso? «È stato un grande organizzatore, questo sì. Ha saputo trattare con l'editoria. Ha indubbiamente promosso la filosofia sul piano divulgativo».
R.S.
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