L'Amorino è in equilibrio su un tralcio di vite. Si tiene sulla punta di un piede, mentre l'altra gambina, con vezzo gioioso, è piegata all'indietro. Un motivetto decorativo che gli archeologi al lavoro nel cantiere di restauro della Domus Aurea hanno riportato alla luce nella sala della Volta Gialla. E il bello è che accanto alla figurina sono riaffiorati disegni a sanguigna lasciati dagli artisti del Rinascimento che si divertono a copiare il piccolo Eros di Nerone. «Pinturicchio potrebbe aver eseguito questi disegni a sanguigna copiando le figure originali», ipotizza Elisabetta Segala dello staff della Soprintendenza ai beni archeologici di Roma diretta da Mariarosaria Barbera.
I DISEGNI
Pinturicchio, non a caso, proprio vicino agli Amorini ha lasciato la sua firma, seguita, però, dall'epiteto sodomito inciso da mano anonima per irridere il pittore. E la sala della Volta Gialla è una delle stanze segrete della Domus Aurea, ambienti che non erano stati inseriti nel percorso di visita del 1999 quando il monumento aprì, salvo richiudere nel 2005 per il rischio crolli. Spicca nella sequenza di ambienti lungo il peristilio dell'ala occidentale, l'area che un tempo era concepita come un cortile-giardino, da cui filtrava la luce necessaria per far brillare stucchi, affreschi, marmi, mosaici, e giochi sapienti di foglie d'oro. Quell'oro voluto da Nerone per esuberanza estetica ma anche per velleità ideologica, a evocare un'aura di potenza divina assimilabile ad Apollo, dio del sole. Ecco il nuovo percorso di visita al cantiere della Domus Aurea, inaugurato ieri dal Ministro per i Beni culturali e turismo Dario Franceschini e da domani fruibile dal pubblico (su prenotazione, sabato e domenica, 0639967700).
Laura Larcan
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