Al momento convenuto, i carabinieri hanno circondato la zona, bloccando gli accessi e chiudendo al traffico via Venere. Due ladri, rischiando di essere travolti dal treno che stava sopraggiungendo, sono fuggiti lungo i binari, dileguandosi nelle campagne. Un terzo complice è stato acciuffato e interrogato per tutta la notte presso la caserma di Ladispoli. L'uomo, di origine albanese, è stato portato nel carcere di Aurelia a Civitavecchia e avrebbe già fatto i nomi degli altri membri della banda. La loro cattura dovrebbe quindi essere imminente. Sequestrata anche l'automobile con cui i ladri erano arrivati a Marina di San Nicola e tutta l'attrezzatura da scasso nascosta nel bagagliaio.
Secondo quanto trapelato, la banda proverrebbe da Roma, potrebbe essere l'autrice dei tanti furti realizzati non soltanto nel territorio di Ladispoli, ma anche in altre località del comune di Fiumicino. Un'escalation di colpi iniziata dal termine del lockdown che aveva gettato nella preoccupazione gli abitanti di Marina di San Nicola e i tanti villeggianti arrivati ad aprire le seconde case per l'estate. Preziose per le indagini si sono rivelate le riprese effettuate dalle decine di telecamere a circuito chiuso, posizionate dal locale Consorzio in tutte le strade. Incrociando alcuni filmati notturni registrati nei giorni dei furti, gli inquirenti hanno ricostruito il puzzle, sgominando la banda di albanesi. A insospettire i carabinieri, il fatto che la stessa auto era sempre presente in occasione dei blitz. Un errore che si è rivelato fatale per gli albanesi. Sui social alcuni residenti hanno raccontato di aver udito colpi di pistola durante la cattura dei ladri, ipotesi che è stata seccamente smentita dai militari. Complimenti all'Arma dei carabinieri per la brillante operazione sono giunti dal Consorzio di Marina di San Nicola e dall'amministrazione comunale di Ladispoli.
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