IL CONFLITTO

Guerra ucraina, Kuleba alla Nato: «Dateci tutti i Patriot che avete». Stoltenberg: «Mosca preme, fase critica per Kiev». Parigi-Mosca, telefonata tra ministri della difesa

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Ucraina perde la guerra? Gli alti ufficiali: «Rischio debacle in caso di offensiva russa. F-16? Non servono più». Stoltenberg: più aiuti stabili e risorse

Telefonata tra i ministri della difesa francese e russo, prima volta dal 2022

Il ministro francese della Difesa, Sébastien Lecornu, e quello russo Serghei Shoigu hanno avuto un colloquio telefonico, il primo da ottobre del 2022. Parigi ha assicurato a Mosca la «disponibilità della Francia a scambi più intensi con l'obiettivo di lottare il più efficacemente contro il terrorismo», riferisce un comunicato del ministero francese. Sull'attentato del 22 marzo a Mosca, rivendicato dall'Isis, Lecornu ha confermato che «la Francia non dispone di alcuna informazione che consenta di stabilire un collegamento fra questo attentato e l'Ucraina» e ha lanciato un appello alla Russia a «cessare ogni strumentalizzazione».

Rutte favorito come segretario dopo Stoltenberg

Il premier olandese Mark Rutte è il favorito come successore all'attuale segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Non c'è ancora l'unanimità tra gli alleati, a quanto si apprende a Bruxelles da fonti diplomatiche, ma si va formando un consenso sul nome dell'olandese, che ha ricevuto l'appoggio pubblico anche della premier estone Kaja Kallas, che era stata indicata come una delle possibili scelte. Nella ministeriale Esteri di oggi «l'unico nome che è stato fatto è quello di Rutte».

Stoltenberg: aumentata pressione Russia

Da parte della Russia in Ucraina «vediamo un costante aumento della pressione militare. Vediamo che ricevono quantità significative di munizioni e armi da Corea del Nord e Iran. Vediamo che la Russia è stata in grado di mettere l'economia sul piede di guerra e che è disponibile a pagare un prezzo molto elevato in termini di uomini e materiali, per ottenere progressi marginali sul campo di battaglia in Ucraina, con poco o nessun rispetto per le vite umane». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a Bruxelles a margine della ministeriale Esteri. «È questo il motivo - conclude - per cui la situazione al fronte è così difficile. Ed è proprio per questo che dobbiamo fare di più» per aiutare Kiev.

Stoltenberg: ruolo più forte della nato porrà fine alla guerra

«La realtà è che se si vuole che questa guerra finisca, prima riusciamo a convincere Mosca che non vincerà sul campo di battaglia, prima potremo raggiungere un accordo di pace in cui la Russia si renda conto che non può vincere la guerra, ma deve sedersi e negoziare un accordo in cui l'Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente: quindi un ruolo più forte della Nato nel coordinare e fornire supporto a Kiev è un modo per porre fine a questa guerra in modo che l'Ucraina prevalga». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo la ministeriale esteri. «Il 99% del sostegno all'Ucraina proviene dagli alleati della Nato e, naturalmente, accolgo con favore le capacità della coalizione di Ramstein e molte altre iniziative multinazionali e bilaterali, ma è necessario fornire un quadro istituzionale più solido per garantire la prevedibilità e l'impegno a lungo termine. È ovvio che abbiamo bisogno di nuovi e maggiori fondi per l'Ucraina e che ne abbiamo bisogno per molti anni. E la ragione di un quadro istituzionalizzato per il sostegno è quella di garantire una maggiore prevedibilità e fiducia nel fatto che il momento arriverà ogni mese e ogni anno per un lungo periodo».

Zelensky: dal 1 giugno 300mila soldati russi in più

Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia si sta preparando a mobilitare 300mila soldati in più dall'1 giugno. Lo riferisce Ukrainska Pravda riportando le affermazioni del presidente ucraino in una conferenza stampa con il presidente della Finlandia a Kiev. Rispondendo anche alle domande dei giornalisti su quante reclute saranno mobilitate quest'anno nell'esercito ucraino, il capo dello Stato ha semplicemente osservato che «non abbiamo bisogno di mezzo milione».

Stoltenberg: "Ruolo più forte della Nato metterà fine alla guerra"

«La realtà è che se si vuole che questa guerra finisca, prima riusciamo a convincere Mosca che non vincerà sul campo di battaglia, prima potremo raggiungere un accordo di pace in cui la Russia si renda conto che non può vincere la guerra, ma deve sedersi e negoziare un accordo in cui l'Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente: quindi un ruolo più forte della Nato nel coordinare e fornire supporto a Kiev è un modo per porre fine a questa guerra in modo che l'Ucraina prevalga».

Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo la ministeriale esteri. «Il 99% del sostegno all'Ucraina proviene dagli alleati della Nato e, naturalmente, accolgo con favore le capacità della coalizione di Ramstein e molte altre iniziative multinazionali e bilaterali, ma è necessario fornire un quadro istituzionale più solido per garantire la prevedibilità e l'impegno a lungo termine. È ovvio che abbiamo bisogno di nuovi e maggiori fondi per l'Ucraina e che ne abbiamo bisogno per molti anni. E la ragione di un quadro istituzionalizzato per il sostegno è quella di garantire una maggiore prevedibilità e fiducia nel fatto che il momento arriverà ogni mese e ogni anno per un lungo periodo».

Stoltenberg: "A Kiev servono più risorse e aiuti stabili"

L'Ucraina ha bisogno di «denaro fresco» per poter vincere la guerra e serve un nuovo quadro per fornire gli aiuti militari a Kiev in modo che siano «prevedibili» e «costanti». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo la ministeriale esteri e confermando che i ministri oggi inizieranno a discutere il fondo da 100 miliardi e una struttura di coordinamento Nato. «Dobbiamo affidarci meno ai contributi volontari e più agli impegni dell'alleanza, meno alle offerte a breve termine e più agli impegni pluriennali», ha aggiunto. «Mosca deve capire che non può raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia».

Ufficiale ucraino: "Gli F-16 non sono più necessari nel 2024"

"Riceviamo le armi quando non sono più rilevanti", ha detto un alto ufficiale ucraino a Politico, citando come esempio gli aerei da caccia F-16. Si prevede che una dozzina circa di F-16 diventino operativi quest'estate, dopo che l'addestramento di base dei piloti sarà stato completato. “Ogni arma ha il suo momento giusto. Gli F-16 erano necessari nel 2023; non saranno adatti per il 2024”, ha detto.

L'azienda elettrica ucraina Dtek ha perso l'80% della sua capacità di produzione

Dopo gli attacchi russi del 22 e 29 marzo, l'azienda elettrica ucraina Dtek ha perso l'80% della sua capacità di produzione: lo ha scritto su Telegram la stessa azienda. «Cinque nostre centrali termoelettriche su 6 sono gravemente danneggiate. La situazione è estremamente difficile...», si legge nel post a cui è accompagnato un video che mostra la ditruzione all'interno di una delle centrali colpite dall'esercito russo.

"Rischio che le linee del fronte ucraino crollino"

Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny il quadro militare è cupo: c'è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Lo riferisce Politico. «Non c'è nulla che possa aiutare l'Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l'Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l'Occidente le ha in numero sufficiente», hanno detto le fonti.

Ucraina, l'attacco in Tatarstan punto di svolta per Kiev nei raid a lungo raggio

L'attacco dei droni ucraini agli impianti industriali nella Repubblica russa del Tatarstan segna un punto di svolta sostanziale nella capacità di Kiev di condurre attacchi a lungo raggio in profondità nel territorio russo. Lo ha affermato l'Istituto per lo studio della guerra (Isw). Le forze ucraine hanno colpito le fabbriche di droni a Yelabuga e Nizhnekamsk, nel Tatarstan, secondo quanto riferito dall'agenzia di intelligence militare ucraina (Hur). Yelabuga si trova a 1.200 chilometri dal confine russo-ucraino.

La Russia ha perso 444.370 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Questo numero comprende 710 vittime delle forze russe subite nell'ultimo giorno. Secondo il rapporto , la Russia ha perso anche 7.009 carri armati, 13.368 veicoli corazzati da combattimento, 14.813 veicoli e serbatoi di carburante, 11.142 sistemi di artiglieria, 1.025 sistemi di razzi a lancio multiplo, 745 sistemi di difesa aerea, 347 aerei, 325 elicotteri, 8.796 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino.

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