Primarie repubblicane, il South Carolina tradisce la Haley: Trump vince ancora, lei pensa al ritiro

La vittoria dell'ex presidente era ampiamente prevista nello Stato che ha in palio 50 super delegati

Trump batte Nikki Haley e vince le primarie repubblicane in South Carolina
di Angelo Paura
4 Minuti di Lettura
Domenica 25 Febbraio 2024, 01:13 - Ultimo aggiornamento: 01:27

«Una vittoria ancora migliore delle attese. È una fantastica serata: ora andiamo in Michigan e poi all’appuntamento del Super Tuesday». Donald Trump saluta così, quando in Italia è notte fonda, la vittoria alle primarie repubblicane in South Carolina. A poco è servito l’impegno profuso nelle ultime due settimane da Nikki Haley che ha girato da nord a sud lo Stato a bordo di un bus, partecipando a due o anche tre eventi al giorno, nel tentativo di recuperare sondaggi infausti che la davano al 35% contro il 63% del suo sfidante. Eppure, qui, nella sua terra, un tempo Haley era una giovane repubblicana conservatrice di successo: ha infatti guidato lo stato da governatrice con altissimi consensi, fino a quando il suo stato le ha voltato le spalle, scegliendo un’altra strada. 

Biden, dalle cadute ai vuoti di memoria alle gaffe nei discorsi. Gli americani si chiedono: «È ancora in grado di fare il presidente?»
 

Trump vince in South Carolina

Oggi però la South Carolina è la fortezza inespugnabile dei Maga, del movimento populista e di estrema destra creato da Trump quasi dal nulla.

Proprio lui, al contrario di Haley, in queste settimane ha deciso di non perdere troppo tempo in uno Stato che tutti gli danno per certo, concentrando le sue energie sulla campagna nazionale, sulla rivincita contro Joe Biden, che secondo gli ultimi sondaggi sarebbe dietro di pochi punti. Molti media americani parlano di questa votazione come una battaglia finale, resa dei conti tra l’establishment conservatore vecchio stampo e le posizioni trumpiane. In realtà Haley, ormai considerata ad un passo dal ritiro, ha deciso di spostare l’attenzione sul prossimo appuntamento, il Super Tuesday del 5 marzo, dove si voterà in 15 Stati, dall’Alaska alla California, e si assegneranno più di un terzo dei delegati che andranno alla convention di fine luglio a Milwaukee.

Trump, la sanzione da 450 milioni e i maxi interessi: 2,6 milioni per ogni mese in cui non ha pagato la multa

La campagna

Pare che abbia investito milioni di dollari in pubblicità per tentare quello che quasi tutti gli analisti definiscono un miracolo: riuscire a fermare l’ondata dei Maga che in questo momento controllano il partito repubblicano e vedono in Donald Trump un leader tribale, da non tradire. Ovviamente gli analisti più scaltri hanno notato un altro elemento interessante: il fiume di denaro che continua ad arrivare nelle casse della campagna di Haley. Gli oltre 16,5 milioni di dollari raccolti a gennaio, provenienti soprattutto da venture capital e importanti manager d’azienda, mostrano come una parte dei repubblicani, la minoranza in questo momento, veda nel conservatorismo della 52enne un possibile futuro post-Trump, nel quale i repubblicani abbandonano le tendenze complottiste, anti-establishment e protezioniste, per tornare a un’agenda della destra più classica che è poi quella di Haley: interventismo per definire la politica internazionale e forte senso delle istituzioni, visto che poi, sulle questioni interne la visione è molto simile a quella di Trump. 

L’appello

Haley è contraria al diritto all’aborto e ai diritti della comunità Lgbtq, all’Obamacare e alla tolleranza per i migranti che «devono tutti essere deportati», ha detto di recente a un evento. In tutto questo Haley ha fatto appello anche ai democratici e agli indipendenti, sapendo che il suo partito ha una maggioranza Maga che rasenta il 70%. «Sono primarie aperte - ha detto in una intervista a Fox News - questo significa che chiunque può votare basta che non abbia votato per quella democratica del 3 febbraio in South Carolina». 
Pochi giorni fa, parlando a un evento in Texas, ha ricordato che Trump «trascorrerà più tempo in un’aula di tribunale che durante la campagna elettorale». L’ex presidente invece ha seguito le primarie da Columbia, la capitale dello stato, ma nella mattinata ha parlato al Conservative Political Action Conference (Cpac), ormai completamente allineato sulle posizioni putiniane e contrarie al sostegno della guerra in Ucraina. «Se riusciamo a uscire da questo incubo di Biden, possiamo rendere l’America più ricca, più sicura, più forte, più orgogliosa e più bella che mai», ha detto Trump. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA