Clinton che minaccia Vanity Fair contro la pubblicazione di articoli sul suo amico Jeffrey Epstein. Una top model suicida in circostanze sospette due anni dopo aver volato sul famigerato "Lolita Express". Adolescenti offerte come prede sessuali a vip della politica e della finanza americana e internazionale per poterli ricattare. Sembra un vaso di Pandora la serie di atti giudiziari legati al caso Epstein e desecretai a puntate, come fossero una serie tv, a cinque anni dal suo suicidio in cella mentre attendeva il processo per traffico di minorenni. La seconda tranche di documenti, 19 dopo gli oltre 40 di mercoledì, con migliaia di pagine di deposizioni, rivela nomi nuovi ma anche dettagli imbarazzanti legati a personaggi già noti nell'orbita di Epstein, pur se non penalmente rilevanti. È il caso di Bill Clinton, che sarebbe entrato negli uffici di Vanity Fair e avrebbe «minacciato» lo staff affinché non pubblicasse articoli sul traffico sessuale del suo buon amico Jeffrey. A raccontare l'episodio è stata Virginia Giuffre, la grande accusatrice di Epstein, in una email ad una giornalista del Daily Mail. Non è chiaro dove Giuffre abbia appreso delle minacce di Clinton. Nelle carte l'ex presidente viene descritto come qualcuno che «aveva viaggiato con Epstein e Ghislaine Maxwell (la sua fidanzata, ndr) e che avrebbe potuto avere informazioni sulla condotta» del finanziere e della sua complice. 7
Ruslana Korshunova, la top model suicida a 20 anni
Tra i dettagli inediti anche la vicenda della top model russo-kazaka Ruslana Korshunova, icona pubblicitaria di varie case di moda e morta suicida a 20 anni nel 2008 cadendo dal nono piano del suo appartamento vicino a Wall Street, in circostanze sospette: due anni prima aveva volato sul famigerato jet "Lolita Express" di Jeffrey Epstein per un viaggio nella sua isola caraibica di Little St.
La giovane fu contatta per la prima volta da Maxwell nel 1999, quando aveva solo 15 anni. Come lei, decine di altre minorenni. Tra i nomi nuovi dei "clienti", spuntano quelli di Leslie Wexner, il titano della vendita al dettaglio dietro Victoriàs Secret, The Limited e altre catene di negozi. O del miliardario Glenn Dubin, dell'ex ambasciatore Usa e governatore del New Mexico Bill Richardson, dell'ex senatore George Mitchell. Tutti negano. I nomi che continuano a mantenere alta l'attenzione sono quelli di Bill Clinton, Donald Trump. E del principe Andrea, su cui un gruppo politico anti-monarchico, Republic, ha chiesto di aprire nuove indagini. Ma Scotland Yard ha già chiuso la porta, dopo le precedenti indagini concluse con un non luogo a procedere e la transazione extragiudiziale multimilionaria del principe con la sua accusatrice Virginia Giuffre.