Era soprannominato «Monsieur Titanic». Perché nessuno meglio di Paul-Henri Nargeolet, 77 anni, conosceva la storia dei resti del transatlantico inabissatosi ad aprile del 1912 trascinando con sé 1.518 passeggeri (solo 705 si salvarono). La sua passione era inesauribile e fonte di ispirazione. Anche per il regista del film sull’affondamento, James Cameron, al quale aveva descritto la prua della nave come «la parte più bella del relitto»: sarà immortalata in una delle scene più celebri della pellicola. Ma la dedizione allo studio e alla ricerca di uno dei cinque passeggeri morti nell’implosione del Titan, secondo i detrattori, celerebbe alcune ombre. L’esploratore francese avrebbe contribuito al recupero dai resti del transatlantico di oltre 5.000 manufatti tra cui anelli di diamanti e un lampadario, nonostante i rigorosi divieti di saccheggio.
Piatto d’oro
Nargeolet ha guidato diverse spedizioni per RMS Titanic Inc, che possiede i diritti esclusivi di salvataggio, e si calcola che abbia compiuto almeno 35 viaggi.
L’eredità della nave
Le ultime missioni sono state effettuate nell’estate del 2021, come raccontato dallo stesso sommergibilista in una lunga intervista pubblicata sul sito web de La Cité de la Mer, un museo di Cherbourg. «Durante la nostra ultima immersione sulla prua del Titanic, in assenza di corrente, cosa molto rara, siamo riusciti a vedere per la prima volta parti del relitto da un’angolazione diversa, il che ha reso la spedizione particolarmente interessante», ha raccontato. L’ex militare non ha limitato le sue attività allo studio del transatlantico affondato nel 1912: ha partecipato a diverse campagne di ricerca di navi di cui si sono perse le tracce e anche a quelle dell’Airbus A330-203 scomparso durante il volo Rio-Parigi nel 2010. Nel 2007 Nargeolet assume la carica di direttore del programma di ricerca della RMS Titanic/Phoenix International, la società proprietaria del relitto. La compagnia afferma di essere «dedicata a preservare l’eredità della nave, del sito del relitto e di tutti i suoi passeggeri», ma il lavoro dell’esploratore francese si è rivelato controverso. I detrattori lo accusano di aver tentato di «approfittare del suo ruolo saccheggiando il relitto». Nargeolot replica che il suo obiettivo è sempre stato «educazione e conservazione».
Diamanti
La RMS Titanic avrebbe recuperato oggetti dalla nave nelle spedizioni compiute nel 1987, negli anni ‘90, nel 2000 e nel 2004. Tra questi, stando alle accuse, anche un gran numero di gioielli: un anello in oro 18 carati e diamanti, collane, orecchini e parure. Nel 2020 un politico britannico ha paragonato RMS Titanic ai «pirati del mare», sostenendo che il suo lavoro consistesse nel «rubare dal relitto». Gavin Robinson, deputato del DUP per Belfast East, dove è stato costruito il Titanic, ha criticato con forza il progetto presentato dalla società americana per recuperare manufatti e metterli in mostra a Las Vegas. La risposta della Rms: «Il nostro intento è preservare le reliquie sul relitto prima che vadano perse per sempre. Abbiamo contattato i parenti delle vittime e ottenuto la loro approvazione per le missioni di salvataggio». Ora Paul-Henri Nargeolet non potrà più difendere la sua verità. «I nostri cuori sono spezzati», lo commemora la sua famiglia, rendendo omaggio a «uno dei più grandi esploratori di acque profonde della storia moderna». Era «uno straordinario padre e marito, quando pensi al Titanic e a tutto ciò che sappiamo oggi sulla nave, penserai a Paul-Henri Nargeolet e al suo leggendario lavoro». Sarà per sempre con noi, aggiungono i suoi cari, «soprattutto per il suo grande cuore, il suo incredibile senso dell’umorismo e quanto amava la sua famiglia».