Si erano sposati dentro l'acciaieria di Azovstal, il complesso siderurgico di Mariupol diventato simbolo della resistenza ucraina. E lì, sotto le bombe russe, tra sirene d'allarme, grida disperate e notti interminabili, avevano dato alla luce il loro primo figlio. Vitaly e Alla Taranov, la giovane coppia di sposi, non volevano cedere all'orrore della guerra e hanno deciso di suggellare il loro amore. Ma la violenza del conflitto ha strappato loro la vita. Vitaly è morto il 15 aprile durante un combattimento. Alla è rimasta uccisa l'8 di maggio in un bombardamento aereo dell'esercito russo. Così, nel giro di pochi giorni, la loro intera famiglia è stata distrutta. E Il bambino di pochi mesi è rimasto orfano.
La storia
La storia è stata resa nota dal vice comandante del reggimento Azov Sviatoslav Palamar in occasione della Giornata mondiale della famiglia del 15 maggio, e rilanciata su Telegram dal Comune di Mariupol.