Oltre due anni di guerra in Ucraina stanno causando un paradosso in Russia: da una parte la produzione di armi sta aumentando per alimentare l'aggressione nei confronti del Paese invaso dall'esercito di Putin; dall'altra stanno crollando le esportazioni delle armi prodotte e non solo a causa delle sanzioni occidentali. L'India e il Vietnam, ad esempio, stanno rafforzando i rapporti con gli Stati Uniti, la Cina non vuole dipendere da Putin che, al di là dell'amicizia duratura proclamata da Xi Jinping, resta un fornitore considerato inaffidabile. Di fatto secondo gli analisti l'unico mercato disponibile rimasto è in Medio Oriente.
I numeri
Andiamo per ordine.
La Russia sta vincendo davvero la guerra? Perché lo stallo non è un buon segnale per il Cremlino
Le esportazioni
Ma c'è anche l'altra faccia delle medaglia di cui parla una recente analisi di Newsweek dal titolo: «La Russia scende al terzo posto nel commercio di armi mentre le esportazioni crollano». Osserva: «Secondo i nuovi dati rilasciati domenica dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), l’industria russa di esportazione di armi, un tempo potente, sta crollando tra le pressioni della guerra contro l’Ucraina e un’economia in difficoltà. L'aggiornamento annuale dell'organizzazione sull'industria degli armamenti ha visto la Russia cadere al terzo posto, dietro Francia e Stati Uniti, tra i maggiori esportatori di armi del mondo, è la prima volta che ha ceduto il secondo posto». In sintesi la produzione di armi per l'esercito che sta attaccando l'Ucraina va a pieno regime (ed è ovviamente un costo), la vendita all'estero del materiale bellico prodotto, un tempo fiorente, è in ribasso. «Nel complesso, le esportazioni di armi della Russia sono diminuite del 53% dal 2014-18 al 2019-23. "Il declino è stato rapido nel corso degli ultimi cinque anni", osserva il comunicato del SIPRI, aggiungendo che il numero di clienti significativi della Russia è sceso da 31 a 12 nazioni in questo periodo».
Le previsioni
Pieter D. Wezeman, ricercatore senior del programma SIPRI, spiega: «La questione è fino a che punto l'industria delle armi russa sarà in grado di soddisfare la domanda russa e le esportazioni allo stesso tempo, tenendo conto anche del fatto che esistono sanzioni relative alla tecnologia di cui la Russia ha ancora bisogno per produrre armi, e anche per il pagamento opzioni, qualcosa che a quanto pare continua a ostacolare gli accordi in corso con l’India. Anche le preoccupazioni politiche incombono sui migliori clienti di Mosca. L'India, ad esempio, vuole dimostrare di poter collaborare con gli Stati Uniti contro la minaccia cinese. Lo stesso vale per il Vietnam e per l’Egitto, che ha tagliato quasi a zero la spesa per le armi russe, preferendo beni statunitensi, aiuti militari e sostegno politico».