Harry, respinta la richiesta di divulgare i documenti sul visto dopo che il principe ha raccontato di avere fatto uso di droghe

Harry, respinta la richiesta di divulgare i documenti sul visto dopo che il principe ha raccontato di avere fatto uso di droghe
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 15 Giugno 2023, 15:14 - Ultimo aggiornamento: 20:57

Nel best seller Spare, il principe Harry racconta di avere fatto uso di droghe in gioventù. Un think thank di destra, negli Stati Uniti, ha chiesto di visionare i documenti che hanno consentito ad Harry di ottenere il visto negli Usa nonostante l'assunzione di sostanze stupefacenti.  Ma in queste ore è arrivata la risposta del  Department of Homeland Security: ha ufficialmente respinto questa richiesta che doveva servire a comprendere se Harry nei documenti per l'immigrazione avesse mentito sull'uso di droghe.

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Andiamo per ordine.

Nell'autobiografia Harry è stato molto trasparente. Ha spiegato: in passato ho provato la cocaina ma ha scoperto che «non era molto divertente, e non mi rendeva particolarmente felice». Da studente ha fatto uso anche di cannabis e nel libro ha raccontato: «La marijuana è diversa, in realtà mi ha davvero aiutato». Che uno studente abbia usato marijuana non è esattamente una notizia sorprendente, ma ovviamente il discorso cambia quando si parla di un componente della famiglia reale britannica. Ma c'è un altro problema, più delicato. Spiega The Indipendent: «Un modulo di domanda di visto US DS160 chiede esplicitamente al richiedente di rispondere in modo veritiero alle domande: "Sei mai stato un tossicodipendente?" e, "Hai mai violato qualsiasi legge relativa alle sostanze vietate?"».

 

Per questo motivo il think tank conservatore Heritage Foundation ha presentato una richiesta del Freedom of Information Act per visionare i documenti sull'immigrazione del Duca di Sussex.  Rivela il New Yort Post: «"Nella misura in cui esistono documenti, questo ufficio non trova un interesse pubblico nella divulgazione sufficiente a prevalere sugli interessi alla privacy del soggetto", ha scritto il direttore senior del Dhs Jimmy Wolfrey». Richiesta respinta, dunque. Nile Gardiner, direttore del Margaret Thatcher Center for Freedom della Heritage Foundation, ha replicatio: «Questa risposta mostra una spaventosa mancanza di trasparenza da parte dell'amministrazione Biden, la battaglia continuerà in tribunale».

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