Prigozhin che fine ha fatto? Dov'è il capo della Wagner dopo il tentato golpe fallito contro Putin: tutte le ipotesi

Dopo l'ammutinamento del 24 giugno cosa è successo e cosa potrebbe succedere

Prigozhin che fine ha fatto? Dov'è il capo della Wagner dopo il tentato golpe fallito contro Putin: tutte le ipotesi
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Lunedì 3 Luglio 2023, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 15:36

Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia militare privata Wagner, è stato avvistato per l'ultima volta lo scorso 24 giugno a Minsk, in Bielorussia, poi di lui si sono perse le tracce. Aveva accettato di volare nel paese alleato di Putin dopo il fallimento del golpe durante il quale aveva occupato la città di Rostov e dato ordine ai suoi uomini di marciare su Mosca. Operazione definita da Prigozhin stesso una "marcia della libertà". In cambio, Putin gli avrebbe promesso il ritiro dell'accusa di incitamento all'insurrezione armata nei suoi confronti (e dei sui mercenari). Lo ha riferito il portavoce della presidenza russa Dmitrij Peskov, parlando di accordo tra i due leader mediato da Lukashenko. 

 

Ma quindi, che fine ha fatto Prigozhin? Nessuno lo sa con certezza. Da otto giorni non pubblica aggiornamenti su Telegram, fatto abbastanza insolito vista la frequenza con cui ha sempre informato media e opinione pubblica sulle operazioni condotte dal suo gruppo di mercenari in Ucraina. Recentemente è spuntato un audio in cui sembra di distinguere la sua voce che promette «nuove vittorie». Sempre su Telegram non sono mancati, però, anche video comunicati in cui accusava di incompetenza gli alti comandi russi, senza giri di parole, chiedendo maggiore autonomia decisionale.

In altri ancora si lamentava dei ritardi con cui arrivavano le forniture di munizioni.

Insomma, tra Prigozhin e Putin l'aria si era fatta tesa anche prima dell'ammutinamento. Ma secondo Aldo Ferrari, responsabile dell'osservatorio su Russia, Caucaso e Asia Centrale dell'ISPI, «quello lanciato dal capo della Wagner sembra più l’azzardo di un giocatore spregiudicato che il piano di uno stratega».

Prigozhin, che fine ha fatto? Le ipotesi

In base ad alcune indiscrezioni rilanciate dalla trasmissione "Zona Bianca" di Rete 4, il capo dei mercenari sarebbe ospite in un hotel di Minsk, uno dei pochi senza finestre. Secondo Thomas Graham, ex direttore per gli affari russi al Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Minsk potrebbe non essere un luogo sicuro per lui: «Come regola generale, Putin non lascia che i traditori se la cavino alla leggera. Quindi immagino che i giorni di Prigozhin siano contati - dichiarato a Radio Free Europe - Se fossi Prigozhin, mi guarderei costantemente alle spalle».

Più volte, in passato, i servizi segreti russi hanno attentato alla vita di "traditori della patria", oppositori politici e giornalisti "colpevoli" di aver rivelato verità scomode sulle azioni compiute dal governo di Putin. Motivo per cui, molti di loro sono morti avvelenati. Gli 007 di Mosca hanno saputo colpire anche molto lontano dalla capitale russa, paesi occidentali compresi, per eliminare i loro obiettivi. 

Anche Olga Romanova, giornalista e direttrice dell'organizzazione per i diritti umani "Russia Behind Bars", non crede che Prigozhin vivrà a lungo. A sua detta il mercenario potrebbe tentare di rifugiarsi «da qualche parte in Africa», dove il suo gruppo ha combattutto per anni e conta almeno 5mila milizie ancora stanziate nel continente.

Al contrario, il think thank statunitense Institute for the Study of War (ISW) ritiene che se Putin mandasse i suoi sicari per uccidere Pigozhin rischierebbe di trasformarlo in un martire: secondo il noto centro di studi il consenso di Prigozhin in Russia sarebbe ancora molto alto, sia tra la società che tra i ranghi dell'esercito regolare. Quindi, il capo del Cremlino avrebbe deciso di aspettare un calo della sua popolarità, prima di colpire. Cosa già iniziata dopo il fallito golpe, secondo alcuni sondaggi.

Il boicottaggio 

Mentre tutti si fanno la stessa domanda, gli affari portati avanti da Prigozhin in Russia sono stati liquidati. A cominciare da Patriot Media, la "fabbrica dei troll" che aveva contribuito a incrementare consenso e popolarita capo dei mercenari: il Roskomnadzor (Servizio federale per la supervisione delle comunicazioni del Cremlino) ne ha oscurato tutti i siti. "Ria Fan", "Neva News", "Politics Today", "Economy Today", e le altre testate che costituivano l'impero editoriale del "cuoco di Putin", sono state silenziate senza spiegazioni. Anche il suo profilo aziendale su VKontakte - principale social russo - è stato chiuso dalle autorità russe.

Da San Pietroburgo è arrivata anche la notizia del ritrovamento del tesoro nascosto del capo della Wagner: 44 milioni di euro in contanti, armi di vario calibro, sette passaporti, svariati lingotti d'oro e buste di cocaina. Tutto è stato sequestrato a seguito di un raid anti-terroristico delle forze di sicurezza russe nell'Hotel Trezzini, in pieno centro storico, ritenuto il vero quartier generale di Prigozhin. 

C'è di più. Stando ad alcune indiscrezioni non ancora confermate, ma rilanciate da diverse testate estere, già lo scorso 23 giungo il Ministero della Difesa russo avrebbe distrutto i documenti che attestavano l'accordo stipulato con la holding Concorde, ovvero l'azienda di ristorazione e food delivery addetta a rifornire di provviste l'esercito di Mosca. La Concord appartiene proprio a Prigozhin e, in seguito alla decisione del ministero di tagliare i ponti, molti dei suoi dipendenti sarebbero stati licenziati senza indennità.

@ilmessaggero.it Viene chiamato "il cuoco di Putin", è considerato uno dei comandanti più spietati e sta marciando verso Mosca. Prigozhin, il capo dell'armata Wagner, questa mattina ha dato il via ad una rivolta interna e dal confine Ucraino si dirige verso la capitale russa. Ma chi è l'ex venditore di hotdog? . . . [#IlMessaggero ] #prighozin #mosca #putin #russia #guerra #ucraina ♬ suono originale - Il Messaggero

 

Quale destino per la Wagner?

Anche sul futuro della Wagner, non ci sono certezze. Il gruppo ha annunciato la sospensione delle attività di reclutamento per un mese e l'intenzione di trasferire la propria base operativa in Bielorussia, per raggiungere il suo capo. 

In Russia quasi tutti i centri di reclutamento del gruppo sono stati chiusi e il ministero della Difesa ha annunciato che la compagnia avrebbe consegnato il suo arsenale destinato alla guerra in Ucraina. Ma non ci sono conferme in merito. Molti esponenti del gruppo di mercenari in passato hanno più volte dichiarato che mai e poi mai avrebbero combattuto sotto i comandi diretti dei generali russi. 

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