Svolta a Medina: apre il primo cinema nella città santa del Profeta Mohammed

Una rivoluzione storica e culturale per l'Arabia Saudita, che negli ultimi cinque anni ha effettuato investimenti significativi nel cinema e nell’industria dell’intrattenimento

Svolta a Medina: apre il primo cinema nella città santa del Profeta Mohammed
di Rossella Fabiani
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 09:40

Tra i tanti cambiamenti che stanno avvenendo in Arabia Saudita, uno su tutti può essere definito una vera rivoluzione storica e culturale. A Medina - che insieme alla Mecca è la più importante città santa dell’Islam, dove morì e dove è sepolto il Profeta Mohammed - è stato aperto un cinema. Anzi una multisala nel principale centro commerciale della città con dieci schermi e posti per 764 persone, un teatro riservato ai film per bambini e anche un parco giochi.

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L'iniziativa

È un gesto straordinario anche perché nel 1981 i cinema erano stati chiusi per ordine del Gran Muftì dell’Arabia Saudita che li aveva bollati come luoghi che “favoriscono la promiscuità e la diffusione di falsi valori”.

Da cinque anni, ormai, questo divieto è caduto e nel Paese sono state aperte centinaia di sale, l’industria cinematografica ha ripreso a pieno ritmo e il Red Sea International Film Festival, che è in corso in questi giorni a Jeddah, è arrivato alla terza edizione con successo crescente di numeri e di pubblico. Ma l’apertura di una multisala cinematografica nella città santa di Medina nessuno se l’aspettava.

Tutto si inserisce nel grande programma di rinnovamento “Vision 2030” lanciato dal principe ereditario della casa Saud, Mohammed bin Salman. Il piano fissa molti obiettivi economici, ma contiene anche misure che incidono sulla vita sociale e che hanno fatto cadere, a mano a mano, tanti divieti: da quello del cinema, alla patente di guida per le donne, all’obbligo di indossare il velo. Il principe ereditario, che guida il governo di Riyadh, ha da tempo messo in discussione il potere che i leader religiosi hanno avuto a lungo nel Paese e ha anche ricalibrato la missione della cosiddetta “polizia dei costumi” incaricata di far rispettare i divieti ora in gran parte caduti.

Mohammed Bin Salman, come ha detto più volte, mira a restituire al Paese le connotazioni che lo caratterizzavano prima dell’avvento della rivoluzione dell’ayatollah Khomeini che, nel 1979, ha imposto una teocrazia islamica in Iran che ha avuto ripercussioni anche in Arabia Saudita dove, per evitare il rischio di pericolosi “contagi” (una sanguinosa rivolta scoppiò il 20 novembre del 1979 anche nella grande moschea della Mecca) fu comunque concesso alle gerarchie religiose maggiore potere. Il principe ereditario si ispira molto all’Arabia Saudita dei primi anni Sessanta che era un Paese in via di sviluppo, come molti altri del Golfo ricchi di petrolio, e vuole portare avanti quel cammino limitando l’influenza dei radicali e sviluppando una politica più moderata verso un Islam meno conservatore.

Il multisala inaugurato a Medina, nel centro commerciale Al-Rashid, è il decimo complesso aperto in Arabia Saudita dalla catena “Empire Cinemas” che ha sede a Dubai e che ha anche un’altra maxi multisala a Riyadh-Rawaba e, in tutta l’Arabia Saudita, è arrivata già a un totale di 112 schermi. L’amministratore delegato della catena, Gino Haddad, ha detto che «l’apertura della filiale di Empire Cinemas a Medina rappresenta un altro passo importante nella storia della società e offre ai residenti e ai visitatori di Medina l’opportunità di vedere gli ultimi film con le attrezzature più all’avanguardia, ma si adatta anche alla visione del governo saudita perché sostiene la crescita del settore cinematografico».

Negli ultimi cinque anni il Regno ha effettuato investimenti significativi nel cinema e nell’industria dell’intrattenimento in generale. Secondo un rapporto appena pubblicato dal ministero del Commercio, l’industria cinematografica in Arabia Saudita ha registrato una crescita del 30 per cento durante il secondo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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