John Fitzgerald Kennedy, desecretati 13mila documenti sull'omicidio del presidente Usa. Ma molti resteranno segreti

A 59 anni dall'attentato spalancate le porte - ma con alcune limitazioni - degli archivi nazionali degli Stati Uniti

John Fitzgerald Kennedy, desecretati 13mila documenti sull'omicidio del presidente Usa. Ma molti resteranno segreti
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 19:33

Questa volta non servirà il genio creativo di Stephen King o di Oliver Stone, oppure le ricostruzioni strampalate di qualche fervente complottista. Per provare a comprendere cosa accadde davvero il 22 novembre del 1963 bisognerà più che altro dotarsi di pazienza, un buon paio di occhiali e un quaderno degli appunti. Da ieri, giovedì 16 dicembre, a 59 anni dall'attentato che costò la vita a John Fitzgerald Kennedy, sono state spalancate le porte degli archivi nazionali degli Stati Uniti e, per la gioia di storici e curiosi, oltre 13mila documenti (attentamente scandagliati prima dalle agenzie governative) sono stati desecretati. 

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Con qualche "ma".

La Casa Bianca infatti, in nome di un superiore interesse per la sicurezza nazionale, ha bloccato la pubblicazione di altri faldoni (qualche migliaia a sentire i media americani). Documenti che però potrebbero essere resi pubblici tra 6 mesi, nel giugno del 2023, al termine degli accurati controlli della Casa Bianca. Dopo attente disamine in pratica, ogni dettaglio potrà essere ricostruito e ogni tassello finire al proprio posto. Anche perché, come hanno spiegato i National Archives a stelle e strisce, dopo un'operazione simile già portata avanti nel dicembre 2021, sono ora disponibili circa il 97% delle cinque milioni di pagine che compongono il fascicolo sull'assassionio dell'allora presidente americano. 

LE TEORIE
In una nota l'attuale inquilino della Casa Bianca Joe Biden ha tenuto tuttavia a sottolineare che un numero «limitato» di documenti potrebbe non essere mai reso pubblico, per «prevenire danni alla difesa militare, alle operazioni di intelligence, alle forze di sicurezza, all'ordine o alla politica estera». Decisioni che però, potrebbero alimentare ancora le tante teorie complottiste che respingono le conclusioni della cosiddetta "Commissione Warren" che aveva stabilito nel 1964 che Lee Harvey Oswald, un ex marine che viveva in Unione Sovietica, aveva agito da solo nell'assassinio del presidente Kennedy (per poi essere ucciso a sua volta due giorni dopo). Alcuni infatti credono che Oswald sia stato usato da Cuba o dall'URSS. Altri invece ritengono che l'assassinio sia stato ordinato dall'opposizione anticastrista cubana con l'appoggio dei servizi segreti americani e dell'FBI, o da oppositori di JFK negli Stati Uniti.

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