Guerra, droni dell'Ucraina sempre più micidiali e potenti: distrutti 4 cargo nella storica Pskov vicino a ex base nucleare della Russia

I velivoli di Kiev hanno volato per 830 chilometri sorvolando tutta la Bielorussia

Guerra, droni dell'Ucraina sempre più micidiali e potenti: distrutti 4 cargo nella storica Pskov vicino a ex base nucleare della Russia
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 14:38

Pskov colpita da una squadriglia di almeno 10 droni ucraini mentre altri piccoli velivoli a pilotaggio remoto hanno bombardato Mosca, Oryol, Bryansk, Ryazan e Kaluga: il più massiccio attacco alla Russia dall'inizio della guerra causando danni non secondari e dimostrando la capacità di raggiungere obbiettivi a grandi distanze. E per di più scegliendo un bersaglio come quello nell'oblast di Pskov, ai confini con l'Estonia, di notevole importanza storica ancor più che strategica. 

Pskov bombardata

Per raggiungere e centrare lo scalo internazionale di Pskov i droni ucraini (probabilmente i piccoli Beaver-Castoro lunghi 2 metri e con capacità di trasportare 75 chilogrammi di esplosivo) hanno volato per circa 830 chilometri quando per colpire Mosca ne bastano 750. L'attacco è stato confermato sia da Rbc-Ucraina sia dalla Tass. I droni hanno danneggiato («distrutto» dice Kiev) almeno quattro poderosi aerei da trasporto Ilyushin Il-76, bestioni con un apertura alare di 50 metri, con le forze aerospaziali russe costrette a far decollare in tutta fretta, mentre davampavano incendi in numerosi edifici dello scalo, almeno altri cinque cargo.

 

Droni autoprodotti

Bloccati e cancellati numerosi voli interni per Mosca, San Pietroburgo e per la vicina Riga, operati dalla Air Baltic, così come nella notte sono state le operazioni negli scali moscoviti come avviene sempre più spesso.

Riga? Sì, Pskov è poco più a nord della capitale della Lettonia: guardate la mappa, per raggiungere l'aeroporto della città di confine, i droni ucraini hanno dovuto sorvolare tutta la Bielorussia prima di incunearsi sul territorio russo. 

La Russia sostiene di avere abbattuto numerosi di questi droni, ma l'efficacia - propagandistica più che bellica - di questo attacco ucraino così a nord con mezzi per di più autoprodotti mette in dubbio anche la fiducia della Russia nelle sue contromisure elettroniche secondo le quali i droni Beaver possono essere facilmente mandati fuori rotta, ovvero strappati al pilotaggio remoto.  

Commando

Dello scalo di Pskov si era già parlato nel novembre dell'anno scorso quando dall'Ucraina arrivarono immagini di commando di Kiev che piazzavano cariche esplosive che distrussero almeno due elicotteri da combattimento KA52 danneggiando un altro paio: un raid a grande distanza da Kiev e a ridosso del mar baltico e con l'indispensabile complicità di altri paesi che però non venne confermato da Mosca. Evidentemente, se di un'incursione della "sas" ucraian si trattò, uno smacco per la Russia che evidemente non riteneva necessario difendere massicciamente anche queste zone così distanti dall'Ucraina.

Pskov, considerata da un millennio un ponte fra Russia ed Europa, ha una storia travagliata proprio per la sua posizione baricentrica per i commerci attraverso il mar Baltico. Passata di mano più volte, assediata, bombardata, nella seconda guerra mondiale venne occupata dai nazisti.

Un obbiettivo di prestigio, in altre parole per gli ucraini. per di più nello steso oblast, una cinquantina di chilometri più a sud e quindi ancora meglio raggiungibile dai droni di Kiev, c'è quello che resta di una storica base nucleare dell'Urss e poi della Russia, ovvero Ostrov che resta comunque un avamposto importante per le forze aerospaziali russe. Per decenni, negli anni più crudi della Guerra Fredda, ha ospitato stormi di Tupolev Tu-16 (Badger per la Nato), i jet bombardieri bimotori destinati a lanciare bombe nucleari. A Ostrov è adesso acquartierata la 15a Brigata dell'Aviazione dell'Esercito creata 10 anni fa. costituita nel 2013. La brigata conta sugli elicotteri pesanti quali i Ka-52 e Mi-8 MTV-5 come quelli che attaccano le postazioni ucraine.

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