Si chiama Kinzhal, che in cirillico significa pugnale, è in grado di raggiungere velocità elevate, 12 mila chilometri orari in prossimità dell’obiettivo, evitando così la contraerea avversaria. Questo missile ipersonico è una delle potenti armi russe di ultima generazione, utilizzato per la prima volta nella guerra in Ucraina. Più veloci dei supersonici perché capaci di superare di almeno cinque volte la velocità del suono, i missili ipersonici rappresentano una delle aree di maggior sviluppo dell’industria bellica. Sono, infatti, manovrabili e precisi come i missili da crociera, ma dotati di caratteristiche, dalla velocità alla capacità distruttiva, simili a quelli balistici. Sviluppato negli anni 2010 e lanciato in via sperimentale per la prima volta nel 2018, il Kinzhal è lungo circa nove metri per un metro di diametro, ha una gittata massima tra i 1.500 e i 2.000 chilometri, un peso di lancio di circa 4.300 chili e può essere armato con diversi tipi di testate, da quelle convenzionali a quelle termonucleari e termobariche. È stato progettato per colpire portaerei e incrociatori, ma è efficace anche per obiettivi terrestri e si aggiunge di missili aria-aria che hanno contribuito a tenere a bada gli aerei ucraini.
Armi tattiche
Un reportage di Business Insider, citando gli analisti dell’International institute for strategic studies del ministero della Difesa britannico, spiega che sia le forze aeree russe sia quelle ucraine stanno esaurendo le loro scorte di missili. «Penso che, nel meeting per il lancio dell’edizione 2023 del bilancio militare dell’Istituto, una degli aspetti che ci ha colpito maggiormente sia stato l’alto tasso di utilizzo delle armi guidate lanciate via aria», afferma Douglas Barrie, esperto dell’Iiss per l’aerospaziale militare.
Radar
I missili si sono rivelati più efficaci contro gli aerei ucraini. «Dove l’aeronautica russa ha effettivamente avuto più successo è nella capacità dei missili aria-aria a medio e lungo raggio», sottolinea Barrie, indicando i caccia Su-35S armati di missili R-77-1 che hanno una portata di circa 62 miglia. Anche i caccia russi, tra cui il Su-35M e il Su-30M, hanno impiegato missili R-37M con una portata di 200 miglia, mentre i vecchi caccia ucraini MiG-29 e Su-27 di progettazione sovietica sono armati solo con missili R-27 con una gittata di 50 miglia. L’R-27 ha una guida radar semi-attiva, il che significa che il velivolo di lancio deve utilizzare il proprio radar per illuminare continuamente il bersaglio affinché il missile lo segua. Ciò impedisce al velivolo di lancio di manovrare mentre l’R-27 è in volo, lasciandolo vulnerabile agli attacchi.
Svantaggio aereo
Sebbene i missili aria-aria russi a lungo raggio «abbiano una bassa probabilità di uccidere, costringono i piloti ucraini a mettersi sulla difensiva oppure rischiano di essere colpiti», per questo i missili aria-aria russi sono stati «efficaci nel limitare la capacità degli ucraini di usare la propria forza aerea», afferma Barrie. Ciò dice molto sulle capacità militari russe che, anche contro un nemico in netta inferiorità numerica armato con vecchi aerei risalenti alla guerra fredda, il meglio che può fare è impedire agli aerei ucraini di bombardare le proprie truppe. L’Ucraina tuttavia continuerà a essere in svantaggio aereo, a meno che i Paesi occidentali non decidano di fornire caccia avanzati e missili aria-aria come l’Aim-120D di fabbricazione statunitense, un missile radar attivo con una portata stimata di 100 miglia. Per ora, «l’unica salvezza per l’Ucraina è che la Russia non dispone di molti missili aria-aria a lungo raggio», conclude Barrie.