Don Ritchie, la storia dell'uomo che ha salvato centinaia di persone dal suicidio con un té

Era conosciuto come “l'Angelo della scogliera”: ha fatto cambiare idea a chi voleva morire tantissime volte

Don Ritchie, la storia dell'uomo che ha salvato centinaia di persone dal suicidio con un té
di Cristiana Mangani
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Venerdì 7 Luglio 2023, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 17:41

«Finché c'è vita c'è speranza». Nessuno più di Don Ritchie conosceva la forza di queste parole. L'uomo, che viveva in Australia davanti al più famoso luogo di suicidi nel paese, conosciuto come “The gap”, ha salvato la vita di centinaia di persone che volevano mettere fine alla loro vita, giovani, vecchi, uomini e donne pronti a gettarsi da un’alta scogliera che si trova proprio accanto a dove era la sua casa. Don si avvicinava con cautela, li faceva desistere parlando con loro, e poi li invitava nella sua abitazione a bere un tè e a fare una chiacchierata.

Quando è morto nel 2012 a 85 anni, la famiglia ha raccontato la sua storia e di come avesse salvato circa 500 persone dal suicidio, anche se il numero ufficiale è 160. Nel 2011 gli è stata conferita la Medaglia dell’Ordine d’Australia ed è stato nominato Eroe locale australiano.

La storia di Don Ritchie che ha salvato tante vite dai suicidi

Per quasi cinquant'anni, Ritchie, ha guardato fuori dalla sua casa di Sydney affacciata sull'Oceano Pacifico, per ammirare uno dei panorami più pittoreschi dell'Australia. Ma non è stato solo l'amore per il mare a portarlo verso quei luoghi. Luoghi bellissimi, ma anche tristi, perché legati a tragiche morti. Don non guardava solo il panorama, ma si affacciava in finestra per uno scopo ben più grande. Dal 1964 ha salvato almeno 160 vite, anche se alcuni dicono che la cifra reale sia molto più alta. Era conosciuto come l'Angelo della scogliera, un titolo guadagnato per aver convinto le persone a non buttarsi giù dal famigerato luogo di suicidio australiano.

Come Beachy Head sulla costa del Sussex, le ripide scogliere all'imbocco del porto di Sydney hanno a lungo agito da calamita per coloro che volevano mettere fine alla propria vita. Ma grazie alla sua voce calma e ai suoi modi comprensivi, Don Ritchie ha offerto una mano ai disperati coinvolgendoli in una conversazione sulla cima della scogliera, prima che il peggio accadesse.

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«Posso aiutarvi in ​​qualche modo?»

Era un uomo modesto, Don Ritchie, non inseguiva la celebrità o gli elogi.

Riusciva subito a capire se qualcuno stava pensando a uccidersi. Li vedeva da casa sua e, allora, atraversava la strada lentamente e si avvicinava a ognuno di loro. Sull'orlo della scogliera si limitava a sorridere e a chiedere: «Posso aiutarvi in ​​qualche modo?» Il più delle volte l'approccio silenzioso ha funzionato, anche se in alcune occasioni ha rischiato la vita impedendo fisicamente ai più determinati di fare il loro ultimo salto.

Successivamente li invitava a casa sua per una tazza di tè e una chiacchierata e ogni tanto tornavano anni dopo per ringraziarlo per avergli salvato la vita. Un sopravvissuto gli ha regalato il dipinto di un angelo con i raggi del sole e il semplice messaggio: «Un angelo che cammina in mezzo a noi».

«La mia ambizione è sempre stata quella di allontanarli dal limite, di fargli guadagnare tempo, di dare loro l'opportunità di riflettere e di rendersi conto che le cose potevano sempre migliorare. E che la mattina dopo sarebbe stato un altro giorno da vivere», ha confidato una volta. «Non puoi sederti lì e guardarli - diceva -. Devi provare a salvarli».

«Mai sottovalutare il potere di una parola gentile»

La figlia Sue ha spiegato che a suo padre piaceva la vista sull'oceano, ma che era ugualmente determinato a stare attento alle anime in difficoltà. Un'offerta di aiuto - era il suo pensiero più volte espresso - «è tutto ciò che serve per far cambiare idea alle persone. Non bisogna mai sottovalutare il potere di una parola gentile e di un sorriso», ha dichiarato al Sydney Morning herald che lo aveva intervistato.

Era «una grande miscela di forza e compassione, una persona comune che ha fatto una cosa straordinaria per gli altri, salvando le loro vite, senza aver nullain cambio», ha aggiunto la figlia.

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Don Ritchie era un marinaio della Royal Australian Navy durante la seconda guerra mondiale ed è stato testimone della resa giapponese nella baia di Tokyo nel 1945. Tornato a Sydney ha lavorato nel settore assicurativo. In seguito avrebbe detto agli amici delle persone che aveva salvato: «Sono stato un venditore per la maggior parte della mia vita e ho venduto loro la vita».

Davanti a situazioni drammatiche non si è mai arreso. «Non abbiate mai paura di parlare alle persone che sentite ne hanno bisogno - ha spiegato nel 2011 -. Ricordate sempre il potere del semplice sorriso, di una mano che aiuta, di un orecchio che ascolta e di una parola gentile».

Com’è riuscito a far tornare indietro le persone? gli è stato chiesto più volte. E lui, con una formula semplice: «Sorridi. Sii amichevole, e dì loro: “Posso aiutarti in qualche modo?’”»

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