I carabinieri a Gerico (in Cisgiordania), Crosetto: «Situazione non è tranquilla, li faremo rientrare. Dobbiamo prepararci anche in Italia»

Gerico è una città della regione palestinese della Cisgiordania situata in prossimità del fiume Giordano

I carabinieri a Gerico (in Cisgiordania), Crosetto: «Situazione non è tranquilla, li faremo rientrare»
3 Minuti di Lettura
Sabato 14 Ottobre 2023, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 17:43

«Oggi probabilmente faremo rientrare» il contingente di carabinieri che si trova a Gerico. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante un'intervista alla festa del Foglio. «Ieri sera la situazione era tranquilla, oggi non lo è più - ha sottolineato -. Stiamo valutando e oggi dovrebbero rientrare. Si tratta di 22 carabinieri». Gerico è una città della regione palestinese della Cisgiordania situata in prossimità del fiume Giordano.

Le conseguenze per l'Italia

«Mi rivolgo alla comunità italiana: la guerra in Ucraina già aveva peggiorato il clima nel mondo e la ferita che ora si è aperta sul Medioriente non può che aggravare questa situazione.

Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci perché in un momento così non dobbiamo dividerci, perché se non prevarrà la ragione saranno momenti difficili che possono provocare feriti ed allargare l'incendio ben aldilà della Striscia di Gaza. Prepariamoci ad aiutare la parte più debole del Paese che da questi scossoni rimane più colpita». Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine delle commemorazioni per l'ottantesimo anniversario dell'eccidio di Cefalonia, che si sono svolte in Grecia. «Gli effetti sono di tutti i tipi, ormai i fatti di questo tipo hanno effetti economici, sociali e politici. Una crisi in Medioriente con la possibilità che dilaghi non può non avere effetti in tutto l'Occidente e in primis in Europa, che è sul Mediterraneo come lo è Israele», ha poi spiegato il ministro.

 

Rischio combattenti tra migranti

«Ora diventa fondamentale difendere la sicurezza del Paese e sono convinto che questa necessità aumenterà nei prossimi mesi, sia perché una riesplosione dell'integralismo è possibile, sia perché fenomeni di questo tipo aumentano il rischio di immigrazione. In questo momento il rischio è che non sempre ci sia un'immigrazione di povertà ma anche di soggetti che arrivino per fare del male. Quindi va aumentato ancora di più il controllo perché non possiamo permetterci adesso di far entrare persone che verrebbero a combatterci». Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine delle commemorazioni per l'ottantesimo anniversario dell'eccidio di Cefalonia, che si sono svolte in Grecia.

Ospedali e civili

«Non serve a nulla ricordare se non ci consente di imparare: significa capire dalla storia come comportarci su quello che accade oggi. La storia ci insegna che anche nella guerra si possono rispettare o no le regole umane, che quando il nemico si arrende lo si rispetta e non lo si uccide, che le donne, i bambini, gli ospedali e la comunità civile vanno tenuti fuori. Contro il terrorismo si risponde tutti insieme senza riflettere un secondo e lo si fa ricordando che ci sono dei valori anche in guerra, anche contro i nemici». Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a Cefalonia per l'anniversario dell' eccidio degli italiani. Per Crosetto «Italia e Grecia hanno una lunghissima storia che ci ha fatto crescere: io penso - ha detto - che il mondo adesso, in questa fase difficile anche con questa nuova ferita che si è aperta in Israele, abbia bisogno anche della nostra storia, della nostra capacità di giudizio per chiudere le ferite, per cercare anche nella guerra di preservare i valori umani».

© RIPRODUZIONE RISERVATA