Sochi 2014: una passerella di «top» e «flop»

Gli americani felici di indossare Ralph Lauren
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Mercoledì 19 Febbraio 2014, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 12:33

SOCHI - Come ogni Olimpiade che si rispetti gli occhi dei fan sono puntati sui record, sui muscoli tesi, sugli sforzi agonistici dei campioni, sulle medaglie che spuntano attorno al collo dei propri beniamini, rappresentanti, ogni quattro anni, del nostro spirito patriottico. Ma per chi è attento al mondo della moda non passano inosservate le fantasiose uniformi che i vari atleti, di ogni parte del mondo, indossano.

Come dire, Paese che sfidi, uniforme che trovi.

C'è da dire che le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 si stanno rivelando una vera passerella per il «top» e il «flop» in quanto a moda sportiva, certe uniformi sono di un'eleganza unica; altre, fanno davvero... Rabbrividire è il caso di dirlo.

Su un ipotetico podio delle migliori uniformi - un po' duole ammetterlo - c'è sicuramente la Francia, ma bisogna dire che era scontato il primo posto: le uniformi sono firmate Lacoste.

Ralph Lauren, che ha disegnato le uniformi ufficiali per la rappresentativa americana, merita di certo il secondo posto. Medaglia di bronzo - un po' di campanilismo ci vuole - la squadra italiana, che indossa Giorgio Armani, che ha deciso di non rischiare, disegnando una linea classica, forse poco coraggiosa, ma assolutamente sobria ed elegante.

E poi, l'altra faccia della medaglia: le peggiori uniformi viste nei giorni di gare e durante la cerimonia di apertura. In ordine sparso: i camiciotti blu della squadra taiwanese, il micidiale completino «mariachi» di Hubertus von Hohenlohe sciatore messicano, l'uniforme optical della squadra di curling svedese, i completi agee delle squadre serba e quella con i colori dei protagonisti di Monster & Co., i completini «preppy» dei giapponesi.

E ammettiamolo, nonostante il messaggio importante e profondo lanciato con il suo arcobaleno, anche l'uniforme tedesca non è che sia il massimo dell'eleganza. Non ultime, le uniformi ufficiali di volontari russi, maglie che sembrano uscite dritte dritte dagli anni Ottanta.

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