Ppr si rinnova e diventa Kering. Intanto Pinault guarda all’Italia ed è pronto a rilevare Pomellato

Salma Hayek et François Henri Pinault (huffingtonpost.fr)
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Venerdì 12 Aprile 2013, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 10:27
PARIGI – Ppr, colosso d’Oltralpe della moda e del lusso, volta pagina e rinnova nome e logo. A partire da giugno si chiamer Kering e avr come simbolo una civetta stilizzata. Secondo il numero uno del gruppo,
François Henry Pinault, la denominazione contiene il richiamo alla cura e all’attenzione verso i marchi, i clienti e l’ambiente. Forte di una rinnovata regione sociale, la società ha scelto un motto basato sulla forza della fantasia: «Empowering Imagination». Nel corso di un incontro con la stampa, Pinault ha dichiarato che il nuovo nome è la conseguenza necessaria della trasformazione che, negli ultimi anni, ha investito il gruppo. Con la cessione dei magazzini Printemps, avvenuta nel 2006, e con la vendita imminente della Redoute, il gigante transalpino ha abbandonato le attività legate alla distribuzione, per concentrarsi esclusivamente nei settori del lusso e dello sport&lifestyle. Specializzata in origine nel commercio del legname, a partire dalla fine degli anni Novanta Ppr ha messo in campo una politica di acquisizioni molto aggressiva, culminata con gli acquisti di Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Sergio Rossi, Brioni, Boucheron, Alexander McQueen e Puma. Nel corso di un’intervista al “Sole24 Ore”, Pinault ha definito l’Italia «uno straordinario bacino di savoir faire e di cultura artigianale», senza nascondere l’interesse del gruppo per l’alta gioielleria di Pomellato: nel caso specifico «Kering se la deve vedere con Prada, Swarovski e Swatch, ma sembra in buona posizione. L'operazione, da circa 250 milioni, dovrebbe chiudersi tra metà e fine aprile».
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