Ricardo Guadalupe, ceo della Hublot: «Il dna del nostro marchio dialoga con il design di Samuel Ross»

Big Bang Unico “Uefa Champions League”.
di Paolo Gobbi
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Giovedì 16 Giugno 2022, 21:27

Marchio tra i più interessanti e propositivi, Hublot ha scelto una modo originale di interpretare l’alta orologeria. Ce la racconta Ricardo Guadalupe, storico ceo della casa svizzera. Con il Big Bang Tourbillon Samuel Ross avete rivoluzionato il design della collezione.

Perché questa scelta?

«Durante lo sviluppo del prodotto lavoriamo su tre pilastri: il materiale, come il caucciù, la ceramica e lo zaffiro, il movimento come nei Masterpieces e nel Tourbillon Automatic, e infine, il design attraverso le nostre partnership con il mondo dell’arte: Sang Bleu, Orlinski e Murakami. Troviamo innovativo il design industriale di Samuel Ross e unirlo al nostro Dna Hublot, mantenendo le viti sulla lunetta e l’attacco del bracciale, ha generato un risultato molto interessante».

Come è stato accolto dal mercato e dai vostri appassionati?

«L’orologio è stato venduto in edizione limitata in soli 50 pezzi: è dotato di una complicazione tourbillon automatico, con una cassa con struttura a nido d’ape. L’accoglienza è stata molto positiva: abbiamo venduto tutti i pezzi in un paio di giorni. È stato il primo orologio fatto con Samuel Ross e ne faremo altre versioni in futuro».

Quanto conta per voi la clientela femminile?

«Siamo passati da un 22% nel 2018 al 28% del 2022: la crescita è stata importante, soprattutto grazie al modello Big Bang One Click, disponibile in diverse colorazioni a seconda della stagione e con la possibilità di cambiare bracciale. Inoltre, abbiamo puntato su campagne pubblicitarie più al femminile grazie anche alla presenza di Chiara Ferragni, la nostra brand ambassador. L’obiettivo per il futuro è arrivare al 40% del pubblico femminile».

Alcuni modelli, come quelli dedicati a Richard Orlinski sono spesso introvabili. Come riuscite a gestire gli ordini?

«Il nostro marchio ha una base di fan molto solida, gli hublottisti, che sono registrati nel sito per comprare i nostri orologi.

Nelle 125 boutique Hublot nel mondo sono registrati i clienti più fedeli e, sulla base di queste, compiamo delle scelte. Le persone che non possono essere accontentate subito le inseriamo in liste di riserva per edizioni successive. Non c’è bisogno di aspettare sei anni per acquistare un orologio: riusciamo a trovare un equilibrio tra domanda e offerta che sia accettabile per il cliente».

Hublot e Takashi Murakami hanno realizzato due Nft ispirati all’omonimo Classic Fusion. Com’è nata questa idea?

«Abbiamo regalato gli Nft (Non fungible token) a tutti i proprietari degli orologi Murakami e alcuni li abbiamo venduti e il ricavato è stato devoluto in beneficienza. L’idea è venuta a Murakami stesso: un artista moderno e allineato alle nuove tecnologie. Siamo ancora all’inizio con gli Nft ma vogliamo vedere cosa può nascere dal contatto con un universo ancora inesplorato e nuovi potenziali clienti».

Come va la vostra boutique romana in piazza di Spagna?

«Grazie al ritorno del turismo a Roma, nel mese di maggio ha raggiunto il record storico di vendite».

A proposito di nuove tecnologie, è vero che Hublot accetta i pagamenti anche in bitcoin?

«Sì, abbiamo già venduto a un signore australiano che ha acquistato un orologio in bitcoin. Una delle precauzioni da prendere riguarda l’origine dei soldi, per questo c’è stato bisogno di un po’ di tempo per verificare la fattibilità dell’operazione».

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