Chanel, i monili di Capucine evocano i ghiacciai

Capucine Huguet
di Camilla Gusti
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Mercoledì 9 Novembre 2022, 08:00

I suoi non sono solo gioielli, ma vere e proprie opere artistiche, che superano l’impatto estetico per trasmettere un messaggio a favore dell’ambiente. Lei è Capucine Huguet, la designer di gioielli che nel 2021 a soli 24 anni ha vinto uno degli ambitissimi premi dell’International Festival of Fashion, Photography and Accessories a Hyères, aggiudicandosi una collaborazione con Chanel. La designer ha collaborato con la griffe (partner del festival dal 2014) alla realizzazione di una collezione di preziosi interamente sostenibile, presentata all’edizione 2022.


Gli archivi 
«Le mie creazioni prendono spunto dalla visita a Desrues, storica azienda manifatturiera francese che sin dai tempi della sua fondazione nel 1929 collabora con Chanel - racconta Capucine Huguet - Ho visitato i loro atelier e avendo accesso agli archivi ho scoperto tante tecniche che mi interessavano, tra cui il metallo colorato, la possibilità di incastonare le pietre e lo sviluppo di sistemi complessi. Erano ideali per realizzare ciò che avevo in mente».
La giovane creativa si è diplomata alla Haute École de Joaillerie di Parigi e alla Central Saint Martins di Londra. Dopo la laurea, nel luglio 2020, ha aperto Capucine H, il suo primo laboratorio, creando gioielli responsabili in oro 18 carati riciclato, pietre preziose riciclate o fair trade, basando il suo lavoro sullo studio dell’emergenza climatica. Parte dei proventi delle vendite dei gioielli la designer francese li destina a Climeworks, una società specializzata nella prevenzione diretta dei danni da CO2. 


Il fitoplancton
«Attraverso il mio lavoro cerco di conciliare l’arte della gioielleria e la crisi climatica.

Ho quindi voluto affrontare un tema legato al riscaldamento globale ma anche alla città di Hyères, dove la mia collezione sarà esposta per la prima volta. Era quindi naturale che pensassi alla protezione dei mari e degli oceani, e in particolare all’importanza del fitoplancton. Di questo si parla poco, eppure è alla base di tutto». Il fitoplancton è composto da microrganismi che vivono negli oceani trasformando il carbonio in ossigeno (con effetto doppio rispetto alle foreste), ma è anche la base della catena alimentare. Huguet in questi due anni si è focalizzata su come sviluppare un tema così importante e applicarlo ai preziosi. 


L'omaggio
Questa necessità la porta ancora oggi a viaggiare in tutto il mondo. Nel 2019 è andata alle Svalbard, un arcipelago al centro dell’Artico, per studiare lo scioglimento dei ghiacci. Durante il suo soggiorno ha incontrato scienziati e glaciologi che l’hanno aiutata a prendere coscienza di uno dei principi fondanti della lotta alla crisi climatica. Durante un’escursione per studiare lo scioglimento dei ghiacciai la designer ha compreso che la consapevolezza e la comunicazione devono essere, mai come oggi, il cuore di ogni mestiere.
Non ha caso la sua prima collezione, Wahlenbergbreen mementos, è dedicata ad un ghiacciaio norvegese, omaggio che dimostra che tipo di orafa, artigiana e artista abbia intenzione di essere.

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