Donna sofisticata e colorata per Dior,
decisa e in lungo per Saint Laurent Paris

Donna sofisticata e colorata per Dior, decisa e in lungo per Saint Laurent Paris
3 Minuti di Lettura
Martedì 2 Ottobre 2012, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 14:06

PARIGI - Il mondo della moda aspettava questo momento da 6 mesi, da quando a marzo Hedi Slimane stato nominato direttore creativo di SL. Il confronto nella prima collezione di prt--porter tra lo stilista
francese e Raf Simons, il designer alla guida di Dior, è arrivato come da programma sulle passerelle della Paris Fashion Week. Il primo a debuttare, nella giornata di venerdì 28 settembre, è stato Raf Simons, che per Dior aveva già firmato la collezione di haute couture in luglio, proponendo un look pulito con alternanze di linee essenziali e ampiezze dalla semplicità concettuale, senza omettere mai però la preziosità linguistica tipica dell’alta moda.

Il designer belga, chiamato a sostituire Bill Gaytten, braccio destro di John Galliano (detronizzato a causa di comportamenti razzisti lo scorso anno), ha lanciato la sua prima collezione maschile nel 1995: il successo di uno stile minimal e sperimentale, connubio sapiente di creatività e commercio, lo ha portato nel 2005 alla guida della maison tedesca Jil Sander fino al passaggio a Dior. Nel prêt-à-porter di Dior c’è tutta l’aspirazione purista di Simons, a partire dall’ambientazione total white e dalla musica elettronica di sottofondo: «Sono un fan del minimalismo. Amo un approccio concettuale - spiega Simons nel backstage della sfilata -, ma non è il solo.

Come non c’è un solo tipo di donna che vorrei vestire». La giacca Bar, caposaldo della maison dal 1947, originariamente con baschina sagomata sui fianchi, diventa tuxedo: via i pantaloni, la giacca si allunga e forma un mini-abito sexy. Corto anche per la sera, con abiti di seta nera drappeggiata che si riannoda sulle spalle, con piccole asimmetrie laterali. Hedi Slimane è l’uomo che ha scelto di ripartire con un nuovo nome per il marchio: Saint Laurent Paris, che cancella la dicotomia tra Yves Saint Laurent per l’haute couture e Saint Laurent Rive Gauche per il prêt-à-porter, che sottolinea lo stretto legame tra la maison e la città della moda per eccellenza, Parigi e che restituisce il suo nome di battesimo al genio scomparso nel 2008. Il designer, come Simons, viene dall’universo maschile, dalla stessa Rive Gauche e dalla fondazione della linea Dior Homme, che ha disegnato fino al 2008.

La donna Saint Laurent della primavera/estate 2013 è, al contrario della tendenza Dior, ammaliata dal lungo. Sotto ai cappelli a tesa larga giubbotti corti e sfrangiati da bikers, da indossare con camicette trasparenti, gonne lunghe, pantaloni affusolati o sahariane. I segni distintivi della Casa ci sono tutti: fiocchi che chiudono al collo le bluse o sottolineano il giro vita, le mantelle, le giacche corte con revers in stile smoking, ma tempestate di paillette. Chiffon colorato in azzurro, rosso o verde smeraldo per gli abiti da sera. Una personalità essenziale e sofisticata, fatta di volumi e colori cangianti per Dior, una donna decisa, femminile senza mai scoprire le gambe e un po’ rock per Saint Laurent: la sfida per il look 2013 non finisce qui, si trasferisce dalle sfilate alle boutique e nei nostri armadi.


© RIPRODUZIONE RISERVATA