La storia della tv negli abiti della maison Gattinoni

Anna Falchi, Guillermo Mariotto e Alessandra Martines (ph. Maurizio D'Avanzo) e Milly Carlucci
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Martedì 11 Marzo 2014, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 16:09

MODENA - un emoziante viaggio nella storia della televisione italiana, dagli anni Cinquanta ad oggi attraverso gli abiti realizzati dalla storica maison romana, la mostra «Gattinoni: la televisione è di moda», curata da Stefano Dominella per le celebrazioni per i sessant'anni dalla nascita della tv in Italia.

L'esposizione, allestita nel cuore della Modena antica presso la Chiesa di San Carlo fino 23 marzo 2014, testimonia il connubio e l'interazione tra una delle più longeve Case di moda del panorama internazionale e il suggestivo mondo del piccolo schermo attraverso quaranta abiti dell'archivio storico della Maison, foto e filmati delle più importanti trasmissioni tratte dalle Teche Rai.

Fernanda Gattinoni, fondatrice dell'omonima maison, fu una delle prime fra i creatori di moda a intuire l'importanza del nuovo mezzo di comunicazione, vestendo infatti nel 1954 Fulvia Colombo, la prima annunciatrice televisiva.

Nel 1956 vestì poi Edy Campagnoli in «Totò lascia o raddoppia» e, da allora, il sodalizio tra Gattinoni e la televisione continua grazie alle creazioni dello stilista Guillermo Mariotto, dal 1993 direttore creativo della Casa.

«Gli abiti, le immagini e i filmati di questa esposizione ci danno la misura dell'evoluzione del gusto e delle tendenze che hanno accompagnato la storia del nostro Paese di cui la televisione è stata spesso il primo testimone e anche il più accessibile», spiega Stefano Dominella, curatore della mostra, presidente di Gattinoni Couture e vicepresidente della Sezione Tessile, Abbigliamento e Moda di Unindustria.

«Il tubo catodico, in molti casi, ha permesso alla maggioranza degli italiani di poter ammirare la bellezza e il fascino delle creazioni dei più grandi e amati stilisti. Un connubio che si è rafforzato negli anni e che ancora oggi ha la forza di trasmettere immagini suggestive espressione dell'estro dei tanti talenti nati in Italia».

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