Jeans nella storia: il Fit di New York celebra il denim

Jeans nella storia: il Fit di New York celebra il denim
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Lunedì 28 Dicembre 2015, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 17:14

NEW YORK – La storia del denim per certi versi è un po’ la storia della moda del diciannovesimo secolo. O almeno in parte, dati i suoi rapporti sia con il mondo del fashion che con la cultura street. Per avvicinarsi a questo affascinante racconto è possibile visitare la mostra “Denim: Fashion’s Frontier”. Fino al 7 maggio 2016, presso The Museum at FIT di New York saranno esposti i capi più rappresentativi realizzati con il famoso tessuto che ha segnato epoche e costumi. Il jeans nacque come divisa da lavoro e infatti la mostra si apre con un paio di storici Levi Strauss & Co. a cinque tasche anni 30/40. Col passare del tempo il pratico tessuto è stato utilizzato per diverse tipologie di uniformi, da quella carceraria a quella navale (entrambe esposte), trasformandosi poi nell’indumento per eccellenza del tempo libero dopo il suo importante passaggio nel “western wear”.
 



Simbolo di sfrontatezza per i bikers insofferenti alle regole, il denim è diventato con gli hippies negli anni Sessanta e poi con il rock dei Settanta il simbolo cult della ribellione giovanile. Da qui il connubio con la musica perché il punk li ha voluti stretti e strappati, l’hip hop oversize, il folk cortissimi o a zampa, il rockabilly risvoltati e alla caviglia. L’excursus ospitato dal FIT di New York procede anche attraverso la storia dell’abbigliamento femminile: dalla prima giacca del diciannovesimo secolo, si passa al celebre Pop Over dress del 1942 e infine alla tuta da lavoro made in USA (1942-45). Per la donna l’incontro del jeans con la moda avviene a partire dagli anni Settanta quando brand come Fiorucci donano ai capi realizzati in questo tessuto uno stile sexy che conserverà fino ad oggi. A dimostrazione di ciò la mostra espone i Calvin Klein usati da Brooke Shields per la discussa campagna made in 80.

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