«Se dio fosse una donna - recita l'attrice - sarebbe un dio come noi, con qualche chilo di troppo perché anche lei come l’universo tende ad espandersi, con le rughe eterne, che inciampa nei Buchi neri nella corsa incessante a fare cento cose alla volta, sul tacco 12 per giunta! Ubiqua, come solo una donna sa essere. Un Dio insicuro, perché una donna, anche se è Dio, fa fatica a crederci! Un Dio che crea meravigliosi pianeti ma anche ottimi tiramisù. Un Dio che sta da Dio ma che ce la farà pagare cara, perché stiamo distruggendo la Terra. E quel giorno sì che non ci saranno né sconti nè condoni. E intanto, in attesa del Giudizio Universale, in cui gli Ultimi saranno i primi e gli uomini partoriranno con dolore, un grande quesito la tormenta: ma se il Diavolo veste Prada, Dio cosa si mette?». In questo irriverente e esilarante monologo di Emanuela Grimalda, un Dio donna parla di noi e scivola assieme nel nostro mondo, attraverso una galleria di personaggi femminili esilaranti e un po’ mostruosi: la ricca e cinica imprenditrice milanese che legge solo Vanity fair, la donna che ha smesso di pensare, la serial killer siciliana, Orietta che a 84 anni ha un sogno: diventare madre, la cuoca che serve degli ottimi semifreddi di ex fidanzato al caffè.
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