Un attivista trans che utilizzava lo pseudonimo di "Melly Boom" aveva sollevato la questione su Twitter: «Ci sono persone non binarie e trans che devono ancora usare i tuoi prodotti», rivolgendosi all'azienda. Un altro attivista, che aveva realizzato un documentario sull'essere transgender, ha contattato i produttori di assorbenti a giugno facendo la stessa denuncia. Il team di marketing dell'azienda ha risposto, sempre su twitter: «Siamo lieti di informarti che a dicembre utilizzeremo un design senza il simbolo femminile». Il messaggio informava che gli assorbenti igienici con la nuova confezione sarebbero arrivati nei negozi entro gennaio 2020. .
La decisione ha scatenato le polemiche delle donne. «Ora stiamo andando verso l'eliminazione totale della biologia delle donne. Il simbolo delle donne è stato usato dalle femministe per decenni». La rivolta anche sui social. «Il segno di Venere in biologia è usato per rappresentare il sesso femminile, non rappresenta l'identità di genere». C'è chi invita le donne a boicottare il marchio. Si tratta del secondo marchio boicottato dalle donne perché ha ceduto alle pressioni dei lobbisti trans. Metro.uk ha interpellato l'azienda: «Per oltre 35 anni abbiamo sempre difeso ragazze e donne e continueremo a farlo. Siamo anche impegnati nella diversità e nell'inclusione e, dopo aver ascoltato molte persone tra i sessi e le fasce di età, ci siamo resi conto che non tutti coloro che hanno un ciclo mestruale e devono usare un tappetino si identificano come donne. Per questo abbiamo aggiornato il design».
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