Ancona, il nuovo dg Caporossi:
«Torrette deve creare valore»

Michele Caporossi
di Agnese Carnevali
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Giovedì 28 Gennaio 2016, 14:11
ANCONA - Michele Caporossi, nuovo direttore generale di Ospedali riuniti, avvia la sua era citando l’antropologo Marc Augè («Abbiamo la sensazione
di non sapere dove andiamo, ma di andarci comunque») e concludendo con una di San Francesco («Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile»).

Risolto lo strappo con Paolo Galassi, Ceriscioli può presentare il manager che assolverà la mission che il governatore si è dato: «Ripartiamo - ha detto Ceriscioli - con un progetto forte per rilanciare identità e ruolo dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, ospedale regionale: il nuovo direttore generale Michele Caporossi ha tutte le carte in regola per affrontare e vincere le sfide che ci aspettano». 

Auditorium Totti gremito, c’è quasi aria di festa. È finita l’indeterminatezza
che si protraeva dall’autunno, dal giorno in cui Ceriscioli aveva deciso di liquidare Galassi. Caporossi, ex segretario regionale Psi e manager sanitario da vari anni, al lavoro: «Torrette - attacca - deve essere un'azienda che crea valore, generosa, gentile e geniale». Tre anni il tempo a sua disposizione per disegnare la nuova fisionomia dell'ospedale regionale. Tanto dura il contratto. «Abbiamo bisogno di fare uno sforzo di visione - continua -, di sviluppare l'identità dell'azienda. In un mese raccoglieremo le idee dal basso per definire le strategie, per capire quali sono i nostri bisogni e la capacità di dare risposta a questi bisogni». Caporossi punta ad un cambio totale di paradigma nella gestione dell'ospedale per «ridare centralità al servizio e alla cura della persona e non agli strumenti che servono a raggiungere quel risultato. Io sarò il facilitatore di questa messa in discussione, di questo uscir fuori dalle abitudini, in modo che tutti siano
protagonisti. Lavoreremo insieme allo sviluppo del capitale intellettuale». 

Questo il futuro, consapevole delle «crisi su cui lavorare». Tra queste anche la fuga dei professionisti che ha segnato gli ultimi mesi dell'ospedale regionale. Come arrestarla? «Dobbiamo essere in grado di trattenerle - risponde Caporossi -. Innanzitutto mettendole a loro all'interno delle situazioni in cui si trovano ad agire. L'azienda ospedaliera deve spiccare nella sua immagine di mercato. E certo è fondamentale anche una giusta remunerazione.  È necessario una ricostruzione salariale, ricostruendo il sistema dei fondi, da quello di posizione a quello di risultato».
Ceriscioli? «Torrette sarà l'hub degli hub - dichiara il presidente -. È dall'ambiguità del ruolo di Ospedali riuniti che è nato il limite della sua azione negli ultimi anni. Ridaremo la sua identità all'azienda anche grazie ad una programmazione più significativa tra Università e Regione».

Punto due. Nuovi parametri per il mantenimento dei conti in ordine. «I limiti di spesa non possono essere rispettati solo riducendo le attività, così tutti siamo manager - sottolinea -. Il budget a disposizione deve produrre una determinata quantità di servizi». Terzo obiettivo la realizzazione del nuovo
Salesi. E poi: «Usciamo dalla logica di obiettivo di budget premio del direttore generale - conclude Ceriscioli -. Obiettivo ultimo delle nostre azioni sono le persone, gli uomini e le donne per cui lavoriamo». In platea non c’è preside della facoltà di Medicina, Marcello D'Errico. «Ma non c'è stato alcun attrito - assicura il rettore della Politecnica, Sauro Longhi -. Il preside aveva un impegno. Sono certo che in questi tre anni ci sarà la possibilità di trovare spazio a quei progetti molto sentiti da docenti e ricercatori che ho raccolto in questi anni di guida della Politecnica e che ho già presentato».
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