«La sentenza di Pesaro – commenta Arci Gay Agorà – continua a sembrarci un’occasione persa. Più volte in questi anni sono stati i Tribunali a dimostrarsi più lungimiranti e corretti nel tutelare i diritti di tutti rispetto alla classe politica, chiusa in modo strumentale in posizioni che definire retrograde è poco. E se concordiamo che non sia compito del potere giudiziario riempire un vuoto normativo, sempre più pesante in Italia perché impedisce di riconoscere il diritto fondamentale a costruirsi una famiglia, speravamo tuttavia in una sentenza diversa, che esaminasse realmente i punti sollevati dai legali della coppia. Arcigay Agorà è comunque pronta a continuare il percorso, anche giudiziario, iniziato assieme a Fausto ed Elwin».
L’associazione aggiunge nel suo intervento che «non si stancherà di sollecitare il governo e il Parlamento» per fare in modo che «dopo tanti, troppi annunci, sia presentata una legge per tutelare i diritti delle persone Lgbt (per chi legge: lesbiche, gay, bisessuali e transgender)».