Latina, voto di scambio, chiesto il giudizio per il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo

Sandro Bartolomeo
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Mercoledì 10 Febbraio 2016, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 15:38
LATINA -  Nuove grane per il sindaco, Sandro Bartolomeo, e per la sua amministrazione. Il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Alfredo Mattei ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco, per il funzionario dell'ufficio ambiente Gino Forte e per l'imprenditore Gennaro D'Angiò, accusati a vario titolo di abuso d'ufficio e voto di scambio.
Reati che, secondo l'accusa, sarebbero stati commessi nell'ambito dell'indagine avviata dai carabinieri di Formia sui ripetuti affidamenti, per un importo di circa 60.000 euro, che il Comune ha riconosciuto alla società “Impero Romano”, di cui sono titolari D'Angiò e la sua compagna, eludendo le norme sugli appalti. Nell'udienza preliminare del 7 luglio 2016 il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Cassino deciderà sull'eventuale rinvio a giudizio dei tre indagati. In pratica il sindaco Bartolomeo e il dirigente dell'Ufficio Ambiente sono accusati di aver favorito la neonata società gestita da Gennaro D'Angiò e dalla sua compagna Marlena Bierek (la posizione di quest'ultima è stata successivamente archiviata, come pure quella del commercialista che si è occupato dei contratti di lavoro della società) affidandole la pulizia delle spiagge libere dopo l'appoggio ricevuto in campagna elettorale.
Il sindaco Bartolomeo ha così commentato la propria comparizione in giudizio del prossimo 7 luglio dinanzi al gup di Cassino per rispondere delle accuse di abuso d'ufficio e voto di scambio: «L'indagine che mi riguarda, condotta dai carabinieri di Formia, nasce da un esposto anonimo seguito da una interrogazione del gruppo consiliare dell'Udc a pochissimi giorni dalla mia elezione a sindaco e riguarda l'affidamento del servizio di pulizia delle spiagge cittadine (che ho trovato in una condizione indecente ed eravamo in piena estate) ad una cooperativa denominata Impero Romano il cui titolare aveva, anche negli anni precedenti e non solo con la mia amministrazione, effettuato analoghi servizi di pulizia. Come sempre - ha aggiunto il sindaco - esprimo fiducia e rispetto per chi dovrà giudicare. Faccio solo presente che non sono stato mai interrogato sui fatti che mi vengono contestati né dai carabinieri né dal pubblico ministero che hanno condotto l'indagine e spero, di fronte al giudice, di poter finalmente chiarire quanto accaduto».
E' un momento decisamente difficile per l'amministrazione formiana e, soprattutto, per il sindaco Bartolomeo, che, se dovesse essere rinviato a giudizio per la vicenda del presunto voto di scambio, potrebbe decidere di rassegnare le dimissioni dalla massima carica amministrativa, come già è avvenuto mesi addietro nel caso dell'ex assessore all'Urbanistica Giuseppe Masiello, costretto suo malgrado, per questioni etiche oltre che politiche, a rinunciare all'incarico in giunta. Una decisione che lo stesso Masiello ha definito «forzata» e «imposta dall'alto».
Sandro Gionti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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