E poiché i cartelli, a quanto pare, non erano sufficienti, nelle giornate da bollino rosso ha cominciato a fare la sua comparsa anche un guardiano, sempre pronto a riprendere chiunque si prenda la libertà di gettare una carta a terra, di arrampicarsi su muretti millenari o di piantare il proprio ombrellone nella zona protetta. È questo il frutto di un protocollo sottoscritto lo scorso anno, su interessamento dell’assessore all’ambiente Joseph Maric, tra il Comune di Sperlonga, la Lega Navale e il Parco Riviera D’Ulisse.
Benché il sito archeologico della grotta sia stato recintato ormai da moltissimi anni, erano infatti diventati tanti, troppi, i turisti che non si accontentavano di andare al mare in uno dei lidi della riviera di ponente, ma arrivavano a piantare l’ombrellone praticamente sotto la spelonca, dove un tempo sorgeva la villa dell’imperatore Tiberio. Al calar del sole, nessuno si preoccupava però di raccogliere i rifiuti accumulati nell’arco della giornata e se ne tornava a casa lasciandosi alle spalle uno spettacolo indecoroso. Trovandosi la spiaggetta in questione oltre un antico muro, raggiungibile soltanto a piedi, per i trattori del Comune pulire era diventata un’impresa impossibile e così l’intero sito cominciava a versare in condizioni preoccupanti. Il protocollo, siglato lo scorso anno a stagione quasi finita, ha trovato piena applicazione all’inizio di quest’estate grazie alla figura di un guardiano della Lega Navale che sorveglia la zona dall’alba al tramonto.
Il ruolo della sentinella, tuttavia, è anche quello di controllare che curiosi o malintenzionati non entrino nelle numerose aree transennate. I frequenti e ripetuti crolli di resti risalenti, in buona parte, al I secolo a.c. hanno infatti costretto il Comune a far interdire ampie porzioni di spiaggia. Una misura straordinaria divenuta necessaria non solo per salvaguardare i reperti ma anche per assicurare l’incolumità dei bagnanti in quanto alcune porzioni dell’antico complesso romano si trovano praticamente sull'arenile. Prendere il sole tra resti millenari e tuffarsi in acque ancor più cristalline rispetto ai Comuni confinanti perché alimentate da sorgenti naturali, sarà ancora possibile ma nel rispetto dell’ambiente e del nuovo regolamento.
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