Demolizione dell'hotel Grotta di Tiberio, blitz Nipaaf in Comune a Sperlonga

I carabinieri forestali del Nucleo investigativo hanno acquisito gli atti relativi alle procedure di demolizione della struttura del suocero del sindaco Cusani

Demolizione dell'hotel Grotta di Tiberio, blitz Nipaaf in Comune a Sperlonga
di Vittorio Buongiorno
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Giovedì 4 Aprile 2024, 11:34

SPERLONGA

A che punto è l'iter per la demolizione dell'hotel Grotta di Tiberio a Sperlonga, o quello alternativo per l'acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale? Se lo sono chiesto in tanti dopo che tutti i ricorsi contro l'ordinanza di demolizione firmata dal Comune due anni fa sono stati respinti prima dal Tar e nel febbraio scorso dal Consiglio di Stato.
Se lo è chiesta anche la Procura della Repubblica. Per questo ieri i militari nel Nipaaf (Nucleo investigativo polizia ambientale, agroalimentare e forestale) dei carabinieri di Latina hanno varcato le porte del Comune. La loro presenza non è passata inosservata sia negli uffici dell'area tecnica, sia presso lo Sportello unico attività produttive. I militari hanno chiesto di acquisire tutti gli atti del caso, a cominciare dalle determine redatte dagli uffici dell'ente, la copia della sentenza notificata e il carteggio tra gli uffici e la polizia locale sulle verifiche attuate. Le verifiche a quanto si è appreso in Comune sono state disposte dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Si vuole capire come l'ente si stia muovendo, seabbia già nominato un "rup" (responsabile unico del procedimento) e se abbia già intrapreso delle azioni consequenziali dopo che la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato sia l'annullamento dei titoli edilizi che consentirono l'edificazione della struttura ricettiva si l'ordinanza di demolizione.
La vicenda è spinosa. L'albergo in questione, l'Hotel Grotta di Tiberio, ha avuto tra i proprietari in passato l'attuale sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, ed è di proprietà del suocero del primo cittadino. L'Hotel è al centro di una vicenda amministrativa e penale che si trascina dal 1985. Due anni fa il Comune aveva notificato alla Chinappi Aldo Erasmo & C. sas l'annullamento della concessione edilizia e i due permessi a costruire. La decisione era stata presa dall'allora dirigente Piero D'Orazio al termine dei lavori di una commissione istruttoria chiamata a valutare le legittimità dei titoli edilizi del 2004 e 2005 e la concessione edilizia addirittura del 1992. Il dirigente alla fine aveva disposto l'annullamento d'ufficio del permesso di costruire n. 83 del 2004 e del permesso in variante n. 52 del 2005, ordinando la demolizione delle opere. Dopo altri due anni, prima il Tar, poi nel febbraio scorso il Consiglio di stato hanno respinto i ricorsi. «Tutto il complesso recettivo denominato Grotta di Tiberio - hanno spiegato i giudici nella sentenza del 2023 - edificato in virtù dei permessi di costruire del 2004 e 2005 e ampliato sine titulo nei successivi anni 2007/2011, è da considerarsi abusivo, sia che lo si qualifichi come intervento di ristrutturazione edilizia di un immobile già abusivo, sia che lo si qualifichi come nuova costruzione, in quanto realizzato in contrasto con la classificazione agricola dell'area, in contrasto con il vincolo di rispetto stradale e in contrasto con i vincoli paesaggistici».
Per questo il provvedimento dell'ingegner D'Orazio è stato ritenuto legittimo e quello che in passato fu definito l'Hotel Cusani va demolito. A quanto risulta l'iter amministrativo è iniziato, ma i tempi sono stretti e c'è il rischio che gli uffici non riescano ad ottemperare nei tempi previsti dalla legge. In questo caso potrebbe toccare alla prefettura di Latina intervenire in sostituzione dell'ente.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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