La normalità nonostante la Sla. L'imprenditore della carne: «Noi disabili siamo cittadini come gli altri»

La normalità nonostante la Sla. L'imprenditore della carne: «Noi disabili siamo cittadini come gli altri»
di Mirko Macaro
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 10:13

«Dovrebbe essere scontato, ma spesso c’è una percezione errata, e comunque non fa mai male ricordarlo: le persone affette da disabilità possono essere utili e parte attiva della società. Non siamo cittadini di serie B, e di questo credo di rappresentare un esempio lampante».

Parole del 44enne fondano Antonio Di Mugno, imprenditore affetto da Sla, Sclerosi laterale amiotrofica. Una malattia neurodegenerativa subdola, che l’ha aggredito alcuni anni fa costringendolo anche alla sedia a rotelle, senza per questo minarne tenacia e abilità commerciali: «La vita è cambiata, certo. Eppure sono ancora qui a lavorare e a badare alle esigenze della mia famiglia», sottolinea Di Mugno, sposato e padre di due figli.

Nel solco della tradizione di famiglia, è titolare de “Il Gigante della carne”, avviata attività di vendita itinerante di prodotti di macelleria, nei giorni scorsi tornata a operare anche nello stand interno al mercato coperto di via Gioberti, storica struttura che ha appena riaperto i battenti dopo lunghi lavori di rifacimento.

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Ed è proprio su quello sfondo che si concentra gran parte della vita del 44enne, la sua quotidianità lavorativa: gestione dei collaboratori e delle forniture, attività amministrative, accoglienza dei clienti.

Mansioni in serie a cui si aggiungono la pianificazione di strategie di marketing via social e naturalmente il fulcro di ogni attività d’impresa, le scelte gestionali.

«Nonostante gli impedimenti, faccio in modo che la disabilità non rappresenti un ostacolo insormontabile. Piuttosto, la mia condizione ha rappresentato un motivo per impegnarmi ancora di più, nella ferma convinzione che posso e possiamo dare ancora tanto a noi stessi, a chi ci sta intorno e alla società in generale. Siamo risorse», evidenzia Di Mugno. Il quale nel tempo non ha lesinato impegno per sensibilizzare la collettività rispetto svariate tematiche legate al mondo dei diversamente abili, sia a livello civico che sul piano politico, portando ad esempio avanti una battaglia per una città «a misura di carrozzina», e dunque senza più barriere architettoniche e gesti di inciviltà come il parcheggio selvaggio di fronte agli scivoli o nei posti riservati ai mezzi dei soggetti affetti da disabilità.

«Sta alla parte della società che non ne è ancora pienamente conscia, capire che siamo cittadini come tutti gli altri, e per questo importanti, degni di rispetto e quando possibile anche produttivi», rimarca l’imprenditore. «Basti pensare che per lo Stato sono come qualsiasi altro imprenditore, non fa differenze tra la mia attività e quelle dei cosiddetti normali. Pago le stesse tasse, senza sgravi o agevolazioni di sorta».

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