Maurizio Costanzo, l'anno da direttore del D'Annunzio «Avete risorse incredibili, dobbiamo farle conoscere»

Maurizio Costanzo, l'anno da direttore del D'Annunzio «Avete risorse incredibili, dobbiamo farle conoscere»
di Francesca Balestrieri
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Sabato 25 Febbraio 2023, 10:36

Anche Latina ricorda Maurizio Costanzo, morto ieri a Roma a 84 anni. Il giornalista, infatti, era stato direttore artistico della Fondazione teatro di Latina. Un incarico durato poco più di un anno, dal gennaio 2008 al settembre 2009, quando Costanzo aveva deciso di dimettersi per una serie di incomprensioni con l'amministrazione comunale guidata al tempo dal sindaco Vincenzo Zaccheo. Costanzo prese il posto di Luca Barbareschi. L'annuncio ufficiale venne dato a gennaio 2008 e prevedeva anche l'incarico di consulente del sindaco per i grandi eventi. Costanzo, in una conferenza che si svolse proprio nel foyer del teatro D'Annunzio, sognava un «laboratorio culturale», con l'obiettivo di inserire Latina in un circuito nazionale di eventi.

«Qui avete risorse incredibili, dobbiamo farle conoscere anche agli altri». Cosa che poi non venne mai realizzata. La stagione che propose si chiamava "Fascino Latina", slogan trainante di tutto il suo lavoro in terra pontina.
L'idea di quel fascino Latina racchiudeva sperimentazioni, «istant teatro», comici di qualità, «teatro leggero ma non becero, perché vorrei che chi ride non si vergogni della risata che ha fatto».

E infatti sul palco del D'annunzio si susseguirono prosa, danza, comicità, teatro per ragazzi, amatoriale, le proposte del Campus Internazionale di Musica e del Conservatorio Ottorino Respighi, passando anche per il Blues. Tantissime idee, molte delle quali vennero anche mantenute, ma l'idillio è durato poco. A settembre 2009, con una lettera all'amministrazione Costanzo si è dimesso, senza entrare nel merito dei motivi. «Non c'erano più - aveva scritto - le condizioni per procedere speditamente nel lavoro. Le stesse problematiche che avevo evidenziato sin dall'inizio della collaborazione con Latina, si sono ripresentate con la stagione teatrale che si sta allestendo». Costanzo rinunciò anche al suo compenso per non pesare sulla Fondazione e nella lettera di dimissioni aveva lasciato uno spiraglio: «Mi auguro che in futuro possa esserci la possibilità di tornare a dialogare con Latina». Cosa che non è mai accaduta, ma il suo ricordo è rimasto nella mente della maggior parte dei cittadini pontini che avevano apprezzato quello che si voleva realizzare.

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