Lastre e tac digitalizzate, rivoluzione alla Asl pontina: benefici per i pazienti e maxi risparmio per l'azienda sanitaria

Il gruppo "Ris Pacs" insieme ai vertici della Asl Pontina
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 16:15

Niente più lastre fisiche per radiografie, risonanze magnetiche, tac. Niente più viaggi in ambulanza per referti da far visionare da un capo all'altro della provincia. Niente più spese da 1 milione di euro all'anno per lastre, acidi per lo sviluppo e loro smaltimento. Dal 1 marzo sarà tutto digitalizzato e viaggerà in rete istantaneamente, tra ospedali e presidi, distretti e ambulatori territoriali della provincia, ma anche medici di base, per diagnosi immediate. Ecco il futuro della diagnostica della Asl di Latina: si chiama Ris Pacs (Radiological information system e Picture archiving and communication system), progetto da 6,2 milioni di euro più iva, lanciato nel 2013 e arrivato ora a compimento. Le immagini, ottenute in digitale, potranno essere istantaneamente visualizzate su schermi ad alta definizione in postazioni di lavoro in ogni angolo della provincia: «Ci sarà più rapidità nelle diagnosi e si abbatteranno le percentuali di errore», ha spiegato il direttore di Radiologia del Goretti, Roberto Cianni. L'investimento prevede adeguamenti impiantistici come le reti dati veloci, i locali tecnici per gli archivi digitali in ogni presidio, protezioni dati e sicurezza, postazioni di refertazione e elaborazione immagini. Tutto destinato agli screening mammografici, alla radiologia, diagnostica e interventistica, alla medicina nucleare, alla cardiologia e anche alle cure radioterapiche. «È una rivoluzione - ha esordito il manager della Asl, Michele Caporossi - che svincola l'utente dal rapporto, finora fisico, con la struttura. Il futuro è anche nel core lab, la rete degli esami di laboratorio, in cui entrano anche Anzio e Nettuno. La Asl diverrà una rete di servizi, non più di strutture: sarà una reggia blasonata nella casa di ciascun utente». Caporossi, però, si è concentrato soprattutto sulla sua prossima partenza da Latina: l'8 gennaio è stato nominato dirigente degli ospedali di Ancona, ma ha chiarito che «non ho ancora firmato il contratto: ci vorrà del tempo, e sono quindi ancora pienamente operativo come direttore generale qui a Latina. Ho accettato la nomina per stare più vicino a casa e alla famiglia, mi dispiace molto di dover andare via. Ho nominato come reggente il direttore amministrativo, Giorgio Casati, per dare continuità all'azione, ma solo in caso di mia assenza o cessazione: la Asl non sarà senza guida. Ho scelto lui, anche se il più anziano sarebbe stato il direttore sanitario, Alfredo Cordoni, in quanto quest'ultimo ha declinato la proposta». La reggenza a Casati potrebbe essere un viatico per una sua dirigenza generale? «Mi auguro proprio di si», ha risposto prontamente Caporossi, che ha anche chiarito: «Non c'è stata alcuna relazione negativa nei miei confronti, anzi. Qui ho messo anima e corpo, sono arrivato in un'azienda dove ci si mandava lettere per parlarsi da porta a porta, o ci si rilanciava la palla. Ora abbiamo progetti di rilancio, come l'ampliamento del pronto soccorso del Goretti, che guadagnerà 300 metri quadri, con separazione dei percorsi e appropriatezza dei ricoveri: i codici bianchi si sono abbassati molto, ma sono ancora alti i codici verdi. L'angiografo sta per essere inaugurato, mentre la nuova risonanza magnetica è in fase di assegnazione della gara. Il Goretti ha tutte le carte in regola per essere Dea di II livello».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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