Vivrà ancora Chiara Aggio, 30 anni, ma non nel modo in cui tutti speravano. Nonostante la morte arrivata prematuramente nella serata di martedì 26 aprile all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, la giovane vivrà ancora grazie alla donazione degli organi accordata dalla famiglia, che ha subito dato il consenso all'espianto.
La ragazza, originaria di Norma, era stata investita mercoledì della settimana scorsa su Via Epitaffio a Latina, mentre stava attraversando la strada per andare alla Latina Formazione, scuola provinciale di formazione professionale che frequentava per diventare barista e aiuto cuoco. Chiara vivrà ancora, oltre che grazie all'affetto e ai ricordi di amici e familiari, anche perché i suoi organi sono stati donati a chi ne aveva bisogno e che ora grazie a lei ha una seconda possibilità e nuove speranze di vita. Il cuore di Chiara è andato a Palermo, mentre i reni, il fegato e le cornee a Roma negli ospedali di Tor Vergata, San Camillo e Policlinico Umberto I. Le cornee alla banca degli occhi al San Giovanni di Roma.
E' stata una notte lunga quella tra ieri e martedì: sono stati eseguiti numerosi esami e sono state effettuate tutte le verifiche di compatibilità necessarie per capire a quale dei destinatari in lista potessero andare gli organi della trentenne.
Chiara è stata investita davanti agli occhi dei compagni. Era appena scesa dal pullman quando il suv condotto da un 48enne di Cisterna di Latina, imprenditore, l'ha travolta e sbalzata per alcuni metri sull'asfalto. Troppo gravi le ferite riportare: il trauma toracico, ma soprattutto il trauma alla testa. Durante la settimana ben due volte è stata sottoposta agli esami per la valutazione cerebrale: nel primo, seppure flebile, ce n'era ancora; il secondo purtroppo, nel pomeriggio di martedì, ha dato esito negativo. Ora si aggrava anche la posizione del conducente del suv: per lui l'accusa si trasformerà in omicidio stradale.